WHERE IS WEBB SPACE TELESCOPE?

Ottobre 2016

IL SOLE

Il giorno 31 passa dalla costellazione della Vergine a quella della Bilancia.

  • 1 ottobre: il sole sorge alle 7.09 ; tramonta alle 18.53
  • 15 ottobre: il sole sorge alle 7.25; tramonta alle 18.30 (ora legale)
  • 31 ottobre: il sole sorge alle 6.44; tramonta alle 17.07 (ora solare)

Nel corso del mese le giornate si accorciano di circa 1 ora e 21 minuti per una località alla latitudine media italiana.

Fino al 29 ottobre gli orari sono espressi in Ora Legale Estiva, pari ad un'ora in più rispetto all'Ora Solare o TMEC (Tempo Medio dell'Europa Centrale). 

Nella notte tra il 29 e il 30 torna in vigore l'ora solare. 

 
LA LUNA

Luna nuova il 01.10.2016

Primo quarto il 09.10.2016

Luna piena il 16.10.2016

Ultimo quarto il 22.10.2016

Luna nuova il 30.10.2016

 

OSSERVABILITA' DEI PIANETI

Mercurio: all’inizio del mese il pianeta prosegue il proprio periodo di migliore visibilità mattutina culminato negli ultimi giorni di settembre. Nel corso della prima decade di ottobre Mercurio sorge più di un’ora prima del Sole: ci sono quindi buone opportunità per riuscire ad individuarlo sull’orizzonte ad Est. In seguito il pianeta si avvicina sempre più al Sole, diventando inosservabile. La congiunzione con il Sole si verifica il giorno 27.

Venere: finalmente l’astro più brillante del cielo serale inizia ad elevarsi in modo significativo sull’orizzonte occidentale, allungando sempre più il tempo disponibile per ammirarlo. A fine ottobre Venere tramonta quasi due ore dopo il Sole. Venere attraversa per intero la costellazione della Bilancia, dal 18 al 24 si trova nello Scorpione, per terminare il mese nella costellazione dell’Ofiuco, dove sarà protagonista di una bella congiunzione con Saturno.

Marte: dopo una estate caratterizzata dalla costante presenza di tre pianeti, questo autunno ci offre ancora tre pianeti visibili ad occhio nudo: Venere al posto di Giove, Saturno e Marte, quest’ultimo con un periodo di osservabilità un po’ più lungo, ma pur sempre limitato, purtroppo, alle prime ore della sera. Lo si può osservare facilmente sull’orizzonte in direzione Sud-Ovest, dove tramonta circa 3 ore dopo Venere e 2 ore dopo Saturno. Marte per tutto il mese rimane nella costellazione del Sagittario.

Giove: dopo la congiunzione con il Sole del mese scorso all’inizio di ottobre Giove rimane inosservabile per la ridotta distanza dal Sole. In poche settimane tuttavia il pianeta gigante riguadagna una buona visibilità nel cielo del mattino e a fine mese lo si può notare facilmente basso sull’orizzonte ad Est tra le luci dell’alba. Giove prosegue il suo lento cammino nella costellazione della Vergine.

Saturno: all’inizio del mese Saturno si trova approssimativamente equidistante tra Venere e Marte. Come questi ultimi possiamo quindi osservarlo solo nelle prime ore della notte, basso in cielo a Sud Ovest. Venere però si sposta velocemente tra le costellazioni e prima della fine del mese raggiunge e “sorpassa” Saturno, che si muove lentamente nella costellazione dell’Ofiuco.

Urano: il pianeta si trova nel periodo di migliore osservabilità per l’anno in corso. Il 15 ottobre si verifica trova l’opposizione al Sole; Urano è quindi osservabile per tutta la notte. Compare ad oriente al tramonto del Sole, culmina a Sud nelle ore centrali della notte e scende ad occidente all’apparire della luce dell’alba. La luminosità di Urano è al limite della visibilità occhio nudo e per poterlo osservare è consigliabile l’uso di un telescopio. Il pianeta si sta spostando molto lentamente, con moto retrogrado, nella costellazione dai Pesci, in cui si trova dal 2009.

Nettuno: lo si può osservare per gran parte della notte. Al calare dell’oscurità è già alto in cielo a Sud-Est e nel corso della prima parte della notte raggiunge la culminazione a Sud. Per poter osservare Nettuno rimane indispensabile l’uso del telescopio, a causa della luminosità del pianeta, non accessibile all’osservazione ad occhio nudo. Nettuno si trova ancora nella costellazione dell’Acquario, dove è destinato a rimanere per un periodo estremamente lungo che si concluderà solo nell’anno 2022.

Plutone L’osservabilità di Plutone è limitata alle prime ore della notte: dopo il tramonto del Sole Plutone è già basso in cielo a Sud-Ovest. Data la luminosità molto bassa del pianeta, è indispensabile l’ausilio di un telescopio di adeguata potenza per tentarne l’osservazione. Plutone si sposta in modo impercettibile nella costellazione del Sagittario, dove resterà per molti anni ancora, fino al 2023

 

CONGIUNZIONI

Luna - Venere : la sera del 3 ottobre, due giorni dopo la Luna Nuova, una sottilissima falce di Luna crescente tramonta in compagnia del pianeta Venere. Possiamo osservare i due astri sull’orizzonte occidentale, nella costellazione della Bilancia. 

Luna - Saturno : nelle prime ore della notte dell’8 ottobre la Luna crescente percorre un tratto della costellazione dell’Ofiuco, dove si trova anche il pianeta Saturno. Poco più in basso brilla Antares, il “cuore” dello Scorpione. 

Luna - Marte : la sera dell'8 ottobre, in occasione della International Observe the Moon Night (InOMN) - La Notte della Luna , tutto il mondo potrà ammirare la congiunzione tra la Luna prossima al Primo Quarto e il pianeta rosso, Marte. I due astri si incontrano nella costellazione del Sagittario.

Mercurio - Giove : quando sarà possibile individuare Giove al mattino presto, dopo la sua congiunzione con il Sole? Una osservazione potrebbe essere tentata prima del sorgere del Sole dell’11 ottobre, quando Giove sarà molto vicino a Mercurio nella costellazione della Vergine. 

Luna - Pleiadi : nel corso della notte tra il 18 e il 19 ottobre la Luna percorrerà parte della costellazione del Toro, non molto vicino all’ammasso delle Pleiadi, ma attraversando invece le Iadi, avvicinandosi alla stella Aldebaran. 

Luna - Giove : negli ultimi giorni del mese sarà più facile osservare Giove, basso sull’orizzonte orientale, tra le prime luci dell’alba. Al mattino del 28 ottobre sorge preceduto dalla sottile falce di Luna calante a due giorni dalla Luna Nuova, nella costellazione della Vergine. 

Venere - Saturno : dopo il tramonto del Sole del 30 ottobre si potrà osservare Venere che, nel suo veloce percorso tre le stelle, ha ormai superato Saturno. I due pianeti si trovano nella costellazione dell’Ofiuco, vicino al limite con lo Scorpione. 

 

 

STELLE DOPPIE

 

Questo mese l'Apprendista Astrofilo vi suggerisce di osservare 94 Acquarii.

 

 

COSTELLAZIONI

 

Solo nelle prime ore della notte ci sarà ancora l'opportunità di osservare parte delle costellazioni che hanno dominato il cielo estivo. 
Una volta spente le ultime luci del crepuscolo serale, avremo appena il tempo di vedere ad occidente il tramonto del Bootes con la brillante stella Arturo, subito seguito dall'Ofiuco e daErcole. 
Abbiamo a disposizione qualche ora in più per vedere ancora una volta il "Triangolo Estivo", del quale ricordiamo i componenti: ai vertici troviamo le stelle Altair dell'Aquila, Vega dellaLira e infine Deneb del Cigno. (Si rimanda alle rubriche dei mesi precedenti per le descrizioni più dettagliate delle tre costellazioni). 
Lungo l'eclittica cominciano ad apparire ad Est le costellazioni dello Zodiaco che vedremo alte in cielo per i successivi mesi dell'Autunno e dell'Inverno: in tarda serata sorgeranno prima ilToro e successivamente i Gemelli.
Ad Ovest, poco dopo il tramonto del Sole, potremo vedere un'ultima volta per quest'anno il Sagittario; a Sud - Ovest il Capricorno e l'Acquario, privi di stelle particolarmente brillanti, non offrono punti di riferimento rilevanti. 
La costellazione dei Pesci è anch'essa poco appariscente, ma la sua posizione, a Sud di quella di Pegaso, ne facilita il ritrovamento sulla volta celeste. 
Ancora più ad Est è facile identificare la piccola costellazione zodiacale dell'Ariete. Il grande quadrilatero di Pegaso, il cavallo alato, situato ben alto nel cielo in questa stagione, quasi allo zenit - cioè sulla verticale sopra le nostre teste.
Tra Pegaso e la Stella Polare, quest'ultima come sempre ferma in cielo ad indicare il Nord, troviamo Cassiopea, con la sua inconfondibile forma a "W", e Cefeo, una costellazione un po' più difficile da riconoscere essendo priva di stelle brillanti. 
Dal vertice nord-est del quadrilatero di Pegaso inizia un allineamento di 3 stelle piuttosto luminose: si tratta della costellazione di Andromeda. 
Proseguendo ancora sullo stesso allineamento, sull'orizzonte nord-orientale, sopra la brillante stella Capella (della costellazione dell'Auriga), possiamo riconoscere il Perseo, con una forma che ricorda una "Y" rovesciata.
Tutte queste costellazioni sono legate da una notissima leggenda della mitologia classica.
Questa è la storia tramandata: Cefeo era il re d'Etiopia, e Cassiopea era la regina, sua consorte. Da notare che l'Etiopia del mito non va confusa con quella attuale; gli storici collocano la leggenda nel territorio corrispondente alla moderna Tel Aviv. 
Cassiopea era una donna bellissima e terribilmente vanitosa, al punto di vantarsi di essere perfino più affascinante delle Nereidi, le ninfe del mare. 
Queste ultime, offese dalla sfrontatezza della regina, chiesero a Poseidone, il Dio del mare, di vendicarle.
Poseidone mandò allora un mostro marino, la Balena (raffigurata in una grande costellazione, non facilissima da identificare perché priva di stelle brillanti, situata bassa sull'orizzonte a Sud - Est, sotto i Pesci e l'Ariete) a devastare le coste del regno di Cefeo. Lo sventurato re chiese all'Oracolo di Ammone cosa potesse fare per placare l'ira del Dio del mare: l'Oracolo gli ordinò di sacrificare al mostro sua figlia, l'incolpevole Andromeda. 
La povera fanciulla fu incatenata ad uno scoglio, nell'attesa della sua orrenda fine tra le fauci della Balena. 
Ma come in tutte le storie a lieto fine, ecco che arriva il nostro eroe, il famoso Perseo (reduce da altre imprese: aveva appena ucciso la terribile Medusa, la Gorgone con la chioma costituita da un intreccio di serpenti). 
Perseo arriva in groppa al suo destriero, il cavallo alato Pegaso, uccide il mostro e, liberata Andromeda, la sposa. 
Parlando di queste costellazioni, non si può fare a meno di citare due oggetti del cielo tra i più ammirati dagli astrofili. Si tratta di oggetti molto facili da osservare, adatti anche a chi si avvicina per la prima volta all'osservazione astronomica. 
Iniziamo con il "Doppio Ammasso del Perseo": si trova nella zona di cielo tra Perseo e Cassiopea ed è già visibile ad occhio nudo in cieli oscuri e senza Luna, ma diventa spettacolare già con un semplice binocolo.
Complessivamente i due ammassi sono costituiti da circa 400 stelle, e distano da noi oltre 7.000 anni luce. 
Guardiamo adesso la costellazione di Andromeda: delle 3 stelle più brillanti che troviamo vicino a Pegaso, prendiamo a riferimento quella centrale.
Spostiamoci da lì verso Cefeo: con l'aiuto di una mappa, non sarà difficile notare anche con un binocolo (ma in cieli molto bui si può intravedere anche ad occhio nudo) una leggera nebulosità a forma di ellisse schiacciata: è la famosa Galassia di Andromeda, omonima della costellazione che la ospita.
Andromeda è la galassia più vicina alla nostra Via Lattea, ma i "grandi numeri" che la caratterizzano non mancheranno di emozionare chi per la prima volta potrà osservarla attraverso un telescopio: si trova comunque alla distanza di circa 2 milioni e mezzo di anni luce (un anno luce è pari a circa 9.460,8 miliardi di km), ha un diametro di circa 200.000 anni luce secondo le stime più recenti e contiene oltre 100 miliardi di stelle! 
Concludiamo il tour del cielo con l'Orsa Maggiore, che in questo periodo troviamo bassa sull'orizzonte settentrionale. 
Tra le due Orse possiamo riconoscere il Dragone. 

 

METEORE

 

METEORE DI OTTOBRE 2016

In ottobre, chi osserva beneficia di un numero di ore notturne maggiore che nei mesi precedenti e si può dedicare all’osservazione delle meteore anche nelle ore serali. Quest’anno la Luna sarà presente in maniera consistente verso la metà del mese (plenilunio il 16 ottobre), e non tutti i momenti osservativi avranno circostanze favorevoli: meno disturbate dalla Luna saranno le notti della prima parte del mese, al contrario più disturbate risulteranno quelle dopo il plenilunio, comprese quindi quelle di maggiore attività delle Orionidi, la corrente meteorica più cospicua.

Per quasi tutto ottobre, ma in special modo durante la prima settimana potremo tener sotto controllo le delta Aurigidi (max 4/5 ottobre), uno sciame di velocissime meteore per lo più di debole luminosità, abbastanza difficile da osservare. Questa corrente meteorica, essendo formata da differenti filamenti con orbite leggermente differenti, viene incontrata dalla Terra in momenti diversi, così che la frequenza con cui appaiono le meteore risulta lungo il periodo alquanto varia.

A causa del disturbo lunare, essenzialmente sfavorevole sarà quest’anno l’apparizione delle Orionidi (max 21/22 ottobre), originate dai residui lasciati dalla cometa Halley nei suoi precedenti passaggi vicino al Sole. Ad ogni modo queste meteore non presentano un massimo unico, ma una serie di variazioni della frequenza soprattutto tra il 16 e il 23 ottobre, dato che la Terra nel suo moto nello spazio incontra zone più o meno dense di meteoroidi. 

Occorre anche tener presente che per tutto il mese sono attive le Tauridi, provenienti apparentemente dalla regione a nord della Balena. Anche se il loro numero maggiore si registra in novembre, già in ottobre possono a volte raggiungere tassi orari di 4-5 meteore.

Ottobre è inoltre un buon mese per dedicarsi nelle ore serali e nei momenti senza Luna alla fotografia, poiché tutta la regione prossima all’eclittica, tra le costellazioni dell’Ariete, Pesci, Balena e Toro, è solita dare origine a grossi bolidi di probabile origine asteroidale.

 

 

COMETE

 

COMETE DI OTTOBRE 2016

Torna la “Grande Cometa del 1783”

Il punto:

Tranquilli, non fatevi fuorviare dal titolo, nessuna grande cometa è purtroppo all’orizzonte. In ottobre si tratterà di dare la caccia a un debole batuffolo che oltre due secoli fa fu ben altra cosa.

226/P Pigott-LINEAR-Kovalski

La 226/P Pigott-LINEAR-Kovalski fu scoperta dall’astronomo britannico Edward Pigott nel 1783 e divenne la Grande Cometa di quell’anno. Dopo quel passaggio non fu più riavvistata. Nel 2003 il sistema automatizzato LINEAR riprese quello che a prima vista sembrava un nuovo asteroide. La comparsa della chioma trasformò però l’oggetto celeste in un astro chiomato, che seguiva un orbita molto simile alla Grande Cometa del 1783. Nel successivo passaggio del 2009 l’astronomo statunitense Richard A. Kowalski lo riavvistò e poco dopo, anche controllando alcune immagini riprese da un amatore tedesco nel 1995, si riuscì definitivamente a stabilire che effettivamente quella cometa era la stessa di molti secoli prima, anche se di grande non aveva più nulla. Ed infatti anche in questa apparizione non dovrebbe superare, bene che vada, la dodicesima magnitudine. Ma probabilmente la sua storia accenderà (almeno lo speriamo) quel minimo di interesse che serve per dare la caccia a un fantasmino del cielo. Per buona parte del mese la 226/P si muoverà nel Toro, inizialmente non distante da Zeta Tauri. Il giorno 10, annotatevelo, passerà a circa 20’ da M 1, la Nebulosa del Granchio. Nell’ultima parte di ottobre si trasferirà nell’Auriga, sfilando vicino a Alnath, la stella Beta della costellazione e poi avvicinando i celebri ammassi aperti M 36 e m 38.

Svolto il mio compito mensile spendo ancora due parole per accomiatarmi. Dal mese prossimo non sarò più l’autore di questa rubrica, che ho curato con passione per ben sette anni, dal novembre del 2009 quando il compianto Giovanni Sostero mi avanzò la proposta. Saluto e ringrazio quanti mi hanno seguito e auguro al mio successore le migliori soddisfazioni (e una grande cometa che a me è mancata…).

La cartina della 226/P riporta la posizione della cometa alle 3.00 (ora estiva). Le stelle più deboli sono di decima magnitudine.

Su questo sito utilizziamo cookie tecnici e, previo il tuo consenso, cookie di profilazione, nostri e di terze parti