WHERE IS WEBB SPACE TELESCOPE?

International observe the moon night 2015

Anche solo il 26% di superficie illuminata della Luna rende incantevole la sua osservazione e, la descrizione dei particolari che ne emergono, è capace di intrattenere a lungo catturando l’attenzione.

Il terminatore, la linea di separazione dell’emisfero oscuro da quello illuminato, ha fatto in modo che potessimo godere dello spettacolo della luce del Sole riflessa sui bastioni e sulle creste del bordo dei crateri Aristoteles e Euduxos vicini al Polo Nord lunare e a ridosso della grande distesa basaltica del Mare della Serenità.

Proprio quest’ultimo, con il confinante Mare della Tranquillità e gli altri Mari sparsi, Crisium, Fecunditatis e Nectaris sono stati osservati inizialmente in una visione a largo campo con 20 ingrandimenti per passare poi ad una vista quasi “palpabile” della regolite di cui sono coperti sfruttando i 90 ingrandimenti del telescopio Dobson.

Particolari invece, come il picco centrale del CratereTheopillus, la sovrapposizione con il Cratere Cyrillus e il “ponte” che li collega al Cratere Catharina sono stati esaminati con i 112 e 224 ingrandimenti forniti dal telescopio C11.

Un altro attento sguardo è stato dato ai due crateri nel Mare Fecunditatis: Messier e Messier A. Da quest’ultimo, in direzione est, si dirama una formazione particolare, un doppio raggio denominato “la coda della cometa”. Si ipotizza che questi due crateri si siano formati in seguito all’impatto di uno stesso asteroide che sarebbe rimbalzato sulla superficie lunare dopo aver impattato in Messier formando Messier A. La coda della cometa indicherebbe la direzione di arrivo dell’asteroide.

Ma quello che veramente attira gli osservatori del nostro satellite è la curiosità di vedere le prove dell’avvenuto sbarco dell’uomo sulla superficie lunare. I nostri strumenti non sono ovviamente in grado di fornire prove della presenza delle impronte, della bandiera o dell’altro materiale lasciato dagli astronauti, sono stati però in grado di far posizionare lo sguardo da Terra sui luoghi dell’allunaggio delle missioni Apollo 11 e 17 (l’ultima con equipaggio umano a bordo).

Le prove contro le teorie complottistiche (...qualora ci fosse bisogno di fugare ancora qualche dubbio…) sono state presentate in Auditorium nella seconda parte della serata dedicata ad una presentazione teorico/visiva visionando le registrazioni effettuate dalla sonda LRO (Lunar Reconnaissance Orbiter).

Tra i miliardi di corpi celesti presenti nello spazio, solo uno finora ha potuto udire il suono delle parole dell’essere umano:

“One small step for a man, one giant leap for mankind”

… sarà stato anche piccolo quel passo, ma nessuno scalfirà la certezza che sia stato compiuto. 

kc

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