Articoli recenti

ExoMars, Schiaparelli si è schiantato su Marte. "Computer ha spento i razzi"

Precipitato su Marte. Il lander Schiaparelli, sarebbe caduto ieri sul Pianeta rosso. Lo ha riferito Paolo Ferri,  responsabile delle operazioni di volo dell'Agenzia Spaziale Europea, spiegando che i retrorazzi hanno funzionato solo per 3 secondi, dopodiché il computer di bordo li ha spenti, ben prima di quanto fosse previsto. Ferri aveva riferito in precedenza che dall'analisi dei dati inviati durante la fase di discesa non erano emersi problemi di comunicazione. Il segnale mancava perché il lander, probabilmente, si era schiantato al suolo. A questo punto risulta improbabile pensare che Schiaparelli sia ancora attivo. 

"I dati che abbiamo - ha detto ancora Ferri - dicono che la sequenza di atterraggio ha funzionato fino al distacco dello schermo posteriore del paracadute. A quel punto l'accensione dei retrorazzi ha funzionato solo per tre secondi, poi il computer di bordo ha deciso di spegnerli". A quel punto Schiaparelli si è ritrovato con i razzi spenti e "supponiamo che il lander sia semplicemente caduto". Nel centro di controllo della missione (Esoc) che si trova in Germania, Darmstadt, si continua a lavorare all'analisi dei dati registrati dalla sonda della missione ExoMars, il Tgo (Trace Gas Orbiter) per stabilire se il malfunzionamento sia stato del computer o dell'altimetro.

 "ABBIAMO I DATI" - La missione ExoMars, a supervisione italiana comunque "ha avuto successo", viene spiegato in conferenza stampa.  La cosa importante, sottolinea l'Esa, è che "la sonda Tgo (l'altro veicolo della missione ndr) si è inserito correttamente nell'orbita marziana, ha registrato tutti i parametri e sono positivi". "Dal punto di vista ingegneristico questi dati sono esattamente cià che volevamo", ribadisceAndrea Accomazzo, direttore della missione planetaria Exo Mars.  Il fatto che Tgo sia operativa con successo e pronta a rilevare dati scientifici e a rilasciarli consente di essere fiduciosi per la seconda fase della missione, prevista nel 2020.  In ogni caso "il mistero della vita su Marte verrà probabimente risolto", assicurano dall'Esa.

OBIETTIVO 2020 - "Schiaparelli era un test e, a quanto sembra, ha eseguito tutte le manovre previste fino a pochi secondi dal contatto con il suolo, come l'apertura del paracadute, lo sganciamento dello scudo termico e l'accensione dei razzi di frenata. Ci mancano i dati sugli ultimi secondi sui quali i tecnici stanno lavorando. Complessivamente siamo incoraggiati a proseguire il lavoro per ExoMars 2020". Così il presidente dell'Agenzia Spaziale Italiana, Roberto Battiston, riferendosi al progettato sbarco di un rover nel 2020 per raccogliere campioni di roccia sul pianeta.

CRISTOFORETTI: ANDREMO SU MARTE - "Possiamo già gioire del successo di questa parte della missione, con il suo carico utile di strumenti scientifici - commenta l'astronauta Samantha Cristoforetti intervistata da Repubblica - Dobbiamo invece avere ancora un po' di pazienza per conoscere la situazione attuale di Schiaparelli. La missione Expomars dimostra che possiamo mettere piede sul Pianeta Rosso anche se "non sarà la mia generazione ad arrivarci, ma quella successiva". 

SILENZIO - Ieri la gioia, all'arrivo del segnale della sonda madre Tgo (Trace Gas Orbiter), quindi la doccia fredda. Il contatto con Schiaparelli si è perso 50 secondi prima dell'impatto sul suolo marziano. La sonda della Nasa Mro (Mars Reconnaissance Orbiter) ha effettuato diversi passaggi sopra la zona dove dovrebbe essere atterrato Schiaparelli:  in nessuno di questi ha potuto intercettare alcun segnale del veicolo. Nel centro si controllo dell'Esa in Germania, a Darmstadt, i tecnici hanno lavorato per tutta la notte e stanno continuando ad analizzare i dati registrati dalla sonda Tgo, che "funziona perfettamente e ha registrato tutto", ha detto Ferri. La discesa (6 minuti col fiato sospeso) sembrava essere filata via senza intoppi. 

LA MISSIONE -  Schiaparelli deve raccogliere informazioni sull'atmosfera e i venti di Marte e spianare la strada a ExoMars 2020. Nel dettaglio, si attende la misurazione del profilo atmosferico del pianeta in termini di densità, pressione e temperatura. Anche se non si fosse danneggiato durnate la fase di atterraggio, il lander sarebbe operativo solo per pochi giorni, potendo sfruttare solo l'energia accumulata nelle batterie. 

Fonte: quotidiano.net

Venerdì, 21 ottobre 2016

Su questo sito utilizziamo cookie tecnici e, previo il tuo consenso, cookie di profilazione, nostri e di terze parti