WHERE IS WEBB SPACE TELESCOPE?

Dicembre 2017

IL SOLE

Il giorno 18 passa dalla costellazione dell'Ofiuco a quella del Sagittario. 

Contrariamente a quanto comunemente ritenuto, non è Santa Lucia (il 13) il giorno più corto dell'anno. 
In realtà in prossimità del 13 dicembre si verifica il periodo in cui il Sole tramonta più presto: per le prime due settimane di dicembre l'orario del tramonto si mantiene quasi costante, tra le 16.41 e le 16.42. Il giorno più breve dell'anno in realtà coincide con il giorno del solstizio e inizio dell'inverno, che quest'anno cade il 21 dicembre. 
Il giorno 21 il Sole tramonta un po' più tardi, circa 2 minuti dopo, alle 16.44, ma anche il suo sorgere è ritardato di alcuni minuti, avendo luogo alle 7.37 (il 13 dicembre sorge alle 7.31): in definitiva, il Sole resta sopra l'orizzonte circa 4 minuti in meno rispetto al giorno 13. 
Quindi in effetti il giorno più corto dell'anno è di norma il 21 dicembre. 

Quest'anno il SOLSTIZIO D'INVERNO cade il 21 dicembre alle ore 16 e 28 minuti TU (ore 17:28 TMEC). 

UN APPROFONDIMENTO SU SANTA LUCIA, "LA NOTTE PIU' LUNGA DELL'ANNO"


• 1 dicembre : il sole sorge alle 7.20 ; tramonta alle 16.42

• 15 dicembre : il sole sorge alle 7.33 ; tramonta alle 16.41

• 31 dicembre : il sole sorge alle 7.40 ; tramonta alle 16.50

 

LA LUNA

Luna piena il 03/12/2017

Ultimo quarto il 10/12/2017

Luna nuova il 18/12/2017

Primo quarto il 26/12/2017

Il 3 dicembre 2017 si verificherà una Superluna.

 

Si veda il seguente approfondimento per saperne di più.

 

 

La Luna raggiungerà il Perigeo, il punto più vicino alla Terra, circa 16 ore dopo la fase di Luna Piena : 

 

- Distanza della Luna Piena (03/12/2017 alle 15:47 UTC): 357.987 km 
- Distanza della Luna al Perigeo (04/12/2017 alle 8:42 UTC): 357.492 km 

 

OSSERVABILITA' DEI PIANETI

Mercurio: nei primi giorni di dicembre si può tentare un’ultima osservazione serale del pianeta, che tramonta un’ora dopo il Sole. Mercurio sarà molto vicino all’orizzonte occidentale, difficile da vedere nella luce del crepuscolo. Il 13 dicembre si verifica la congiunzione con il Sole. Dopo alcuni giorni di inosservabilità, Mercurio riappare tra le luci dell’alba. La sua altezza sull’orizzonte orientale aumenta rapidamente e alla fine dell’anno, quando sorge oltre un’ora e mezza prima del Sole, ci sono buone probabilità di riuscire ad individuarlo al mattino presto.

Venere dopo un lungo periodo di visibilità mattutina, iniziato alla fine dello scorso mese di marzo, il pianeta più luminoso scompare alla nostra vista, avvicinandosi la data della congiunzione con il Sole, prevista per l’8 gennaio del 2018. Nei primi giorni di dicembre Venere sorge sull’orizzonte a Sud-Est circa 45 minuti prima del Sole, quando il cielo è già chiaro per la luce dell’alba. A fine anno Venere si trova ormai vicinissimo al Sole ed è assolutamente inosservabile. Nelle ultime settimane dell’anno Venere attraversa rapidamente varie costellazioni: dalla Bilancia passa allo Scorpione il giorno 3, il 7 raggiunge l’Ofiuco, il 22 dicembre fa il suo ingresso nel Sagittario.

Marte: il pianeta è facilmente osservabile a Sud-Est prima del sorgere del Sole. All’inizio di dicembre lo si può individuare nella parte centrale della costellazione della Vergine, vicino alla stella Spica. Il pianeta si sposta rapidamente, facendo il suo ingresso nella costellazione della Bilancia il 21 dicembre, dove continua il suo cammino avvicinandosi a Giove.

Giove: in questo mese di dicembre assistiamo all’avvicendamento tra Venere, che lascia i cieli del mattino, e Giove, che rimane il pianeta più luminoso visibile prima del sorgere del Sole. L’altezza sull’orizzonte aumenta progressivamente con il passare delle settimane, rendendo sempre più agevole l’osservazione del pianeta gigante a Sud-Est, tra le prime luci dell’alba. Giove si trova nella costellazione della Bilancia, dove sarà presto raggiunto da Marte.

Saturno: anche l’ultimo pianeta osservabile in orario serale termina il suo lungo periodo di permanenza nel cielo notturno. Per alcune settimane Saturno è inosservabile a causa della congiunzione con il Sole che si verifica il 21 dicembre. Dovremo attendere il prossimo anno per iniziare a scorgerlo nuovamente, ma al mattino prima del sorgere del Sole. Saturno si trova nella costellazione del Sagittario.

Urano: il pianeta culmina a Sud nel corso delle prime ore di oscurità e rimane osservabile per oltre metà della notte. Nelle ore centrali della notte Urano si avvicina all’orizzonte a Sud-Ovest dove lo vediamo tramontare nel corso delle ore successive alla mezzanotte. La luminosità di Urano è al limite della visibilità a occhio nudo e per poterlo osservare agevolmente è necessario l’uso di un telescopio. Il pianeta si muove impercettibilmente con moto retrogrado nella costellazione dei Pesci, dove si trova dal 2010.

Nettuno: lo si può ancora osservare a Sud-Ovest per alcune ore nella prima parte della notte. L’orario del suo tramonto anticipa con il trascorrere dei giorni. Come sempre, data la bassa luminosità, Nettuno può essere individuato solo con l’aiuto del telescopio. Nettuno si trova ancora nella costellazione dell’Acquario, dove è destinato a rimanere per un periodo estremamente lungo, fino all’anno 2022.

 Plutone

La IAU (International Astronomical Union), ha istituito (giugno 2008) la classe dei Plutoidi. Abbiamo comunque ritenuto opportuno mantenere nella nostra rubrica Plutone, capostipite di questa nuova categoria di membri del sistema solare.

Plutone è osservabile a Sud – Est poco prima dell’alba. Pur rimanendo sempre piuttosto basso sull’orizzonte, le condizioni di osservabilità di Plutone migliorano gradualmente, rendendo possibile la sua individuazione a Sud-Sud-Est poco prima del sorgere del Sole. Plutone si trova ancora nella parte alta della costellazione del Sagittario, costellazione che lo ospiterà nei prossimi anni, fino al 2023. A causa della sua luminosità estremamente bassa è indispensabile utilizzare un telescopio di adeguata potenza per riuscire ad osservarlo.

CONGIUNZIONI

Luna - Pleiadi: la Luna quasi piena la sera del 2 dicembre inizia ad attraversare la costellazione del Toro, dove possiamo osservarla insieme alle Pleiadi ed alla stella Aldebaran. 

Mercurio - Saturno: Saturno saluta il cielo della sera e si avvicina inesorabilmente alla congiunzione con il Sole. Il 6 dicembre, appena dopo il tramonto del Sole, si trova estremamente basso sull’orizzonte occidentale, in congiunzione con Mercurio. 

Luna – Giove - Marte : prima del sorgere del Sole, al mattino del 14 dicembre, la falce di Luna calante si trova tra Giove (più basso sull’orizzonte) e Marte; i tre astri si trovano nelle costellazioni della Vergine e della Bilancia. 

Luna – Venere - Mercurio : ad un solo giorno dalla Luna Nuova, la mattina del 17 dicembre il sottilissimo falcetto di Luna sorge seguito da Mercurio e Venere, difficili da individuare tra le luci dell’alba che preannunciano l’imminente sorgere del Sole. 

Luna - Pleiadi : nella notte tra il 30 ed il 31 dicembre la Luna attraversa la costellazione del Toro oltrepassando le Pleiadi e avvicinandosi, fino a sfiorarla, la stella Aldebaran. 

 

STELLE DOPPIE

Questo mese l'Apprendista Astrofilo vi suggerisce di osservare Iota (6) Trianguli.

COSTELLAZIONI

Con il mese di dicembre entriamo definitivamente nel periodo di migliore osservabilità delle grandi costellazioni invernali che caratterizzeranno i prossimi mesi. Le costellazioni autunnali, povere di stelle brillanti e non sempre facilmente identificabili dal neofita - Capricorno, Acquario, Pesci - si avviano al tramonto nel cielo di Sud - Ovest, sostituite a Sud - Est dall'inconfondibile costellazione di Orione, accompagnata dal Cane Maggiore con la fulgida Sirio, dal Toro, dai Gemelli. 
In queste costellazioni possiamo individuare alcune delle stelle più luminose dell'intera volta celeste; oltre alla già citata Sirio, ricordiamo la rossa Aldebaran nel Toro, Castore e Polluce nei Gemelli, Procione nel Cane Minore, Capella nell'Auriga. Orione, la più bella costellazione invernale, è caratterizzata dalle tre stelle allineate della cintura e dai luminosi astri Betelgeuse, Rigel, Bellatrix e Saiph che ne disegnano il contorno. Con piccoli strumenti (è sufficiente anche un buon binocolo) non è difficile individuare la celeberrima nebulosa (M 42), situata nella spada, poco al di sotto della cintura. 
Per alcune ore dopo il tramonto è ancora possibile osservare a Ovest alcune costellazioni che abbiamo potuto seguire per il periodo autunnale: il grande quadrilatero di Pegaso, Andromeda con l'omonima Galassia, Perseo, la minuscola costellazione del Triangolo, accanto all'altrettanto piccola costellazione zodiacale dell'Ariete. Dalla parte opposta del cielo, in tarda serata si potrà assistere al sorgere del Cancro e, successivamente, del Leone. 
A Nord le costellazioni circumpolari compongono un cerchio ideale intorno all'Orsa Minore, con all'estremità la Stella Polare: in senso antiorario incontriamo Cassiopea, Cefeo, il Dragone, l'Orsa Maggiore, la Giraffa.

METEORE

METEORE DI DICEMBRE 2017

Dicembre presenta un gran numero di ore di oscurità ed è senza dubbio uno dei mesi più indicati per dedicarsi all’osservazione delle stelle cadenti. Specie nelle settimane lontane dal plenilunio (03 dicembre) godremo di buone circostanze per osservare non solo visualmente, ma anche con l’aiuto della fotografia. Dato che in questo periodo di passaggio tra l’autunno e l’inverno la luminosità media delle meteore si mantiene tra le più contenute di tutto l’anno, sarà importante compiere sempre sedute osservative in condizioni di buona trasparenza del cielo. 

Nella prima parte del mese il chiarore lunare disturberà notevolmente l'osservazione dei numerosi sciami minori che si irradiano durante la notte per lo più dai dintorni delle costellazioni del Toro e di orione. Solamente le delta Arietidi (max 10 dicembre) e soprattutto le chi Orionidi potranno essere osservate favorevolmente, dato che la Luna sorgerà nelle ore che precedono l'alba. Le chi Orionidi (max 10/11 dicembre), una corrente eclitticale molto diffusa che pare essere la continuazione dell'attività delle Tauridi di novembre, non di rado mostrano meteore particolarmente brillanti e persistenti, ottime quindi per essere catturate fotograficamente. 

 

La corrente meteorica principale del mese è senza dubbio quella delle Geminidi, comparabile per quantità e brillantezza delle stelle cadenti a quella delle Perseidi di agosto. Le Geminidi sono in genere particolarmente evidenti tra il 10 e il 15 dicembre e quest'anno le vedremo in maggior numero specie nella notte del 13/14 dicembre. I più recenti studi hanno rilevato che questo sciame mostra un’attività massima sostenuta per parecchie ore con due aumenti della frequenza, il primo più consistente con meteore di debole luminosità e il secondo sucessivo meno cospicuo con meteore più brillanti. Le circostanze con cui potremo osservarle irradiarsi da un’area poco a nord-ovest di Castore saranno quest’anno molto favorevoli, dato che non ci sarà alcun disturbo della Luna. Questa sarà un'ulteriore chance di osservazione da non perdere per contribuire allo studio di questo sciame che si sta evolvendo in maniera molto rapida e che, secondo studi, è destinato a cessare del tutto nel giro di un centinaio d'anni.

 

A metà mese diventano interessanti anche le regioni vicine alla costellazione del Leone, in quanto qui sono presenti dei radianti minori che ogni anno mostrano una certa attività: le Leo Minoridi (max 19/20 dicembre), le Lincidi (max 20 dicembre) e le theta Geminidi (max 25 dicembre).

 

Intorno al 21/22 dicembre già dal termine del crepuscolo serale sarà il caso di tenere sotto controllo anche l’attività delle Ursidi, poiché possono mostrare improvvisi display ricchi di meteore anche se la cometa che le origina, la 1856 Tuttle, non si trova in vicinanza del perielio. La loro area radiante circumpolare, posta tra la stella beta UMI e la Polare, sarà osservabile per tutta la notte.

 

COMETE

COMETE DI DICEMBRE 2017

 


Il punto:

 

 


Come vedrete di seguito, nel mese di dicembre sono tutte comete abbastanza "difficili" e ricordo che tutte le comete presentate, ahimè saranno telescopiche.

 


C/2017 O1 ASASSN1

 

Questa cometa che nei giorni della sua scoperta fece ben sperare, oramai ha dato tutto ciò che aveva. AL perielio del 14 ottobre non ha manifestato un aumento della sua attività, anzi i dati raccolti hanno dimostrato un lento ed inesorabile calo. Oramai è di magnitudine 10 con una condensazione molto tenue. Per tutto il mese sarà in prossimità della stella polare ed a 1.5 gradi dall’ammasso aperto NGC 188.

C/2016 R2 PanSTARRS

Questa cometa di sta muovendo attualmente nella costellazione di Orione e dal 15/12 entrerà nella costellazione del Toro. Attualmente è di magnitudine 12.5 in leggero aumento vito che la cometa si stà avvicinando al suo perielio che sarà il 09/05/2018, ma il massimo avvicinamento alla Terrà avverrà verso la fine del mese di dicembre il che la porterà ad avere una magnitudine di circa 11.2 ed entrerà nel campo delle Iadi.

 

C/2017 T1 Heinze

Questa cometa è stata scoperta il 2 ottobre dall’astronomo Heinze, utilizzando le immagini del sistema automatizzato ATLAS. Il suo perielio sarà il 21 febbraio 2018 ma a fine mese di dicembre transiterà a sole 0.2 UA dalla Terra regalandoci un picco di luminosità che arriverà ad una magnitudine prevista di circa 9, chiudendo l’anno con una speranza per le nuove comete del prossimo anno. Come detto, si stà avvicinando alla Terra e pertanto il suo moto sarà elevato, passando da 0.59 arcsec/min ad inizio mese fino ad arrivare a 13.9 arcsec/min a fine mese. IL giorno 21 dicembre passerà a soli 1.5 gradi dall’ammasso aperto M67 e la sera di Natale a 1.6 gradi dal famoso ammasso M44 nella costellazione del Cancro

 

62/P Tsuchinshan

La cometa è già passata al perielio il mese scorso esattamente il 16/11, la sua luminosità si manterrà costante di magnitudine 11 per tutto il mese. Unica nota interessante è che tra il 10 ed il 13 novembre transiterà nel campo affollato di galassie della costellazione della Vergine, regalandoci qualche bel campo fotografico.

 

24/P Schaumasse

Anche questa cometa è passata al perielio il mese scorso e sempre il 16 novembre. La sua luminosità sarà in forte calo per tutto il mese di dicembre e e muoverà anch’essa nella costellazione della Vergine quasi parallelamente alla 62/P.

Effemeridi aggiornate delle comete presentate sono disponibili sul sito del Minor Planet Center:

Ulteriori informazioni disponibili sul sito della Sezione Comete UAI: http://comete.uai.it mail Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo.

Gennaio 2018

IL SOLE

Si trova nella costellazione del Sagittario fino al giorno 20 gennaio, quando passa nella costellazione del Capricorno.


• 1 gennaio: il sole sorge alle 7.40; tramonta alle 16.51

• 15 gennaio: il sole sorge alle 7.37; tramonta alle 17.06

• 31 gennaio: il sole sorge alle 7.26; tramonta alle 17.25


La durata del giorno aumenta di 48 minuti dall'inizio del mese. 

(Gli orari indicati sono validi per una località alla latitudine media italiana). 

Il 3 gennaio alle ore 07 la Terra si troverà al perielio, cioè alla minima distanza dal Sole, pari a 147.097.245 km.

 

LA LUNA

Luna piena il 02/12/2018

Ultimo quarto il 08/12/2018

Luna nuova il 17/12/2018

Primo quarto il 24/12/2018

Luna piena il 31/01/2018

 

NELLA NOTTE TRA L’1 E IL 2 GENNAIO SI VERIFICHERA’ UNA SUPERLUNA 

Quella della prima notte del 2018 sarà una Luna davvero “super”: ci sono infatti appena 4 ore e mezza di differenza tra l’istante in cui la Luna si trova al perigeo, il punto di minima distanza dalla Terra, e la fase di Luna Piena. 
Nel dettaglio: 
Il 1° gennaio, alle ore 22:56, la Luna si troverà al perigeo, ad una distanza di 356.565 km. 
Si tratta di un perigeo particolarmente ravvicinato, la Luna più vicina di tutto il 2018: il nostro satellite sarà il 12,3% più vicino dell’apogeo di dicembre e gennaio (https://moon.nasa.gov/news/30/moon-missive-the-next-full-moon-is-the-frost-moon-the-moon-before-yule-and-a-supermoon/ ) 
Poche ore dopo, alle ore 3:25 del 2 gennaio, la Luna sarà Piena. 
Anche la Luna Piena del 31 gennaio sarà relativamente “super”, ma in questa occasione la distanza temporale tra perigeo (con la Luna a 358.994 km. dalla Terra) e fase di Luna Piena sarà piuttosto elevata : un giorno e 3 ore circa. 
La Luna del 31 costituirà anche un “guazzabuglio cromatico” , quanto meno per i paesi anglosassoni. 
Trattandosi della seconda Luna Piena del mese, si tratta, secondo il modo di dire anglosassone, di una “LUNA BLU”, la nota “Blue Moon”. 
Ma si tratterà anche di una LUNA ROSSA, verificandosi in quella stessa data una eclissi totale di Luna, purtroppo non visibile in Italia. In Asia, Australia e sulla costa occidentale del Nord America potranno assistere al doppio spettacolo, ricordando ulteriormente che la “Luna blu” è solo un detto popolare (deriva dall’espressione “once in a blu moon” - una volta ogni luna blu - per indicare un evento raro), mentre la Luna sarà veramente rossa per chi avrà la fortuna di ammirare l’eclissi totale. 

Un articolo di approfondimento : 
https://science.nasa.gov/science-news/news-articles/a-supermoon-trilogy 

L’eclissi totale di Luna del 31 gennaio: 
https://eclipse.gsfc.nasa.gov/LEplot/LEplot2001/LE2018Jan31T.pdf 

  • Come per la precedente Superluna dello scorso mese di dicembre, ricordiamo alcuni dati e consigli per le osservazioni. 

Le maggiori dimensioni della "Superluna" non sono così evidenti. La differenza tra un Superluna e una Miniluna al perigeo è di circa il 14%. 
Il consiglio è di fotografare la Superluna e di confrontare l'immagine con altre riprese con la Luna all'apogeo, e quindi con minori dimensioni apparenti. 
Avremo un'occasione speciale per farlo, perchè l'eclissi totale di Luna del 27 luglio 2018 avverrà a 14 ore di distanza dall'apogeo. Potremo confrontare la Superluna con la Miniluna rossa in eclisse ! 

 

 

OSSERVABILITA' DEI PIANETI

Mercurio: chi attenderà l’alba del 1° gennaio, in caso di cielo sereno, avrà buone opportunità di individuare Mercurio, sull’orizzonte a Sud-Est. Il pianeta sorge infatti un’ora e 45 minuti prima del Sole e sarà abbastanza alto in cielo (circa 10°) prima che la luce dell’alba prenda il sopravvento. Con il passare dei giorni Mercurio si abbassa sensibilmente sull’orizzonte e a fine mese diventa praticamente inosservabile.

Venere  il pianeta è inosservabile. Il 9 gennaio si verifica la congiunzione con il Sole. Dopo molti mesi di osservabilità al mattino, Venere si accinge a tornare visibile nel cielo serale. A fine mese sarà però ancora troppo vicino al Sole e sarà necessario attendere qualche settimana per vederlo un po’ più alto in cielo nel crepuscolo dopo il tramonto. Il 17 gennaio Venere passa dalla costellazione del Sagittario a quella del Capricorno.

Marte: il pianeta rosso è ancora facilmente osservabile a Sud-Est nelle ultime ore della notte, prima del sorgere del Sole. Nei primi giorni dell’anno si avvicina rapidamente a Giove, con cui si trova una suggestiva congiunzione il 7 gennaio. Nel corso del mese Marte completa l’attraversamento di tutta la costellazione della Bilancia e proprio il 31 gennaio fa il suo ingresso nello Scorpione.

Giove: l’osservabilità del pianeta gigante è praticamente identica a quella di Marte, con cui, come già accennato, si trova in congiunzione il 7 gennaio. Giove è pertanto visibile a Sud-Est per alcune ore prima dell’alba, al centro della costellazione della Bilancia.

Saturno: dopo la congiunzione con il Sole avvenuta lo scorso mese di dicembre, Saturno torna ad essere visibile nel cielo del mattino. A inizio anno è ancora molto vicino al Sole e quindi praticamente inosservabile, ma a fine mese è già possibile cercarlo molto basso sull’orizzonte orientale, nella costellazione del Sagittario. Saturno va quindi ad aggiungersi al corteo di pianeti visibili al mattino presto, dopo Marte e Giove.

Urano: il pianeta è ancora osservabile a Sud-Ovest nelle prime ore della notte. L’intervallo di tempo a disposizione per individuarlo continua a ridursi: a fine mese Urano tramonta poco dopo le ore 23. La luminosità di Urano è al limite della visibilità ad occhio nudo e per riuscire ad individuarlo si consiglia l’uso di un telescopio. Il pianeta si trova ancora nella costellazione dei Pesci che lo ospita dal 2010

Nettuno:il pianeta è ancora osservabile sull’orizzonte occidentale poco dopo il tramonto del Sole, ma è ormai basso in cielo e il tempo a disposizione per tentarne l’osservazione è comunque destinato a diminuire ulteriormente. La sua luminosità è insufficiente per l’osservazione ad occhio nudo: l’ausilio di un telescopio per poterlo individuare è indispensabile. Anche nel 2018 Nettuno rimane per tutto l’anno nella costellazione dell’Acquario, dove è entrato nel 2011 per rimanervi per un lungo periodo, fino al 2022.

 Plutone

La IAU (International Astronomical Union), ha istituito (giugno 2008) la classe dei Plutoidi. Abbiamo comunque ritenuto opportuno mantenere nella nostra rubrica Plutone, capostipite di questa nuova categoria di membri del sistema solare.

Plutone è osservabile a Sud – Est poco prima dell’alba. Pur rimanendo sempre piuttosto basso sull’orizzonte, le condizioni di osservabilità di Plutone migliorano gradualmente, rendendo possibile la sua individuazione a Sud-Sud-Est poco prima del sorgere del Sole. Plutone si trova ancora nella parte alta della costellazione del Sagittario, costellazione che lo ospiterà nei prossimi anni, fino al 2023. A causa della sua luminosità estremamente bassa è indispensabile utilizzare un telescopio di adeguata potenza per riuscire ad osservarlo.

 

CONGIUNZIONI

Giove – Marte : la prima congiunzione significativa del 2018 vede protagonisti due pianeti che si incontrano nella costellazione della Bilancia. Il 7 gennaio Giove e Marte saranno molto vicini: potremo osservarli a Sud-Est prima del sorgere del Sole. 

Luna – Giove – Marte : la prima congiunzione significativa del 2018 vede protagonisti tre astri che si incontrano nella costellazione della Bilancia. L’11 gennaio la Luna calante sorge seguita da due pianeti, Giove e Marte. Come già anticipato nei paragrafi precedenti, i principali pianeti per diverse settimane saranno visibili solo al mattino molto presto. Questa ed altre congiunzioni simili saranno quindi osservabili prima del sorgere del Sole tra le prime luci dell’alba. 

Saturno – Mercurio : Mercurio si avvicina al Sole e sta per diventare inosservabile. Saturno sta tornando visibile nel cielo del mattino. I due pianeti incrociano le loro strade la mattina del 13 gennaio, molto bassi sull'orizzonte orientale, dove si può tentare di individuarli tra le luci dell'alba, nella costellazione del Sagittario. 

Luna – Saturno – Mercurio : poco prima del sorgere del Sole il 15 gennaio si può tentare l’osservazione di un suggestivo incontro ravvicinato tra la sottilissima falce di Luna calante e i pianeti Saturno e Mercurio. I tre astri sono molto bassi sull’orizzonte a Sud-Est, riconoscibili nella costellazione del Sagittario. 

Luna – Venere : un evento molto difficile da osservare, essendo passate poche ore dalla Luna Nuova. La sera del 17 gennaio la Luna è ancora vicinissima al Sole e il falcetto lunare è quasi impercettibile. Segnaliamo comunque la congiunzione per evidenziare il ritorno di Venere nel cielo serale, dopo una lunga assenza. La congiunzione si verifica nei pressi del limite tra le costellazioni del Sagittario e del Capricorno, appena dopo il tramonto del Sole, sull’orizzonte a occidentale . 

STELLE DOPPIE

Questo mese l'Apprendista Astrofilo vi suggerisce di osservare la Theta 1 Orionis.

 

COSTELLAZIONI

Le costellazioni zodiacali che sorgono ad oriente nelle prime ore della notte sono il Cancro e, di seguito, il Leone.

A occidente invece si avviano al tramonto la piccola costellazione dell'Ariete e quella molto più estesa ma non molto appariscente dei Pesci, che potremo individuare più facilmente prendendo a riferimento il grande quadrilatero di Pegaso.

Sopra il suo vertice più alto sull'orizzonte è ancora ben visibile Andromeda con l'omonima galassia. Proseguendo oltre Andromeda troviamo altissimo in cielo, quasi allo Zenit, il Perseo, e appena più un basso, sopra i Gemelli, l'Auriga, facilmente riconoscibile per la sua forma a pentagono.

La stella più luminosa dell'Auriga è Capella, termine che in latino significa "capretta". La mitologia vi riconosce infatti Amaltea, la capra con il cui latte fu nutrito Zeus. Tornando al di sotto della fascia zodiacale, a Sud-Ovest le estese costellazioni - ma prive di stelle brillanti - della Balena e dell'Eridano precedono il Grande Cacciatore, ossia la protagonista incontrastata del cielo invernale: la costellazione di Orione.

Di quest'ultima rammentiamo la nomenclatura delle stelle più brillanti: ai vertici del quadrilatero che ne disegna le spalle e le ginocchia, troviamo in alto Betelgeuse e Bellatrix, in basso Rigel e Saiph. Le tre stelle allineate che ne rappresentano la cintura sono, da sinistra a destra, Alnitak, Alnilam e Mintaka.

Da non perdere un'osservazione con un telescopio, ma è sufficiente anche un binocolo, per ammirare nella spada, poco sotto la cintura, la grande nebulosa M42.

Il cacciatore Orione è accompagnato in cielo dai suoi due cani, le costellazioni del Cane Maggiore, dove troviamo Sirio, la stella più brillante del cielo invernale, ed il Cane Minore, dove brilla un'altra stella facilmente identificabile: Procione.

Chiudiamo il tour della volta celeste rivolgendo lo sguardo verso Nord: attorno alla Stella Polare nell'Orsa Minore, riconosciamo in senso antiorario Cassiopea, con l'inconfondibile forma a "W", la più evanescente Cefeo, il serpeggiante Dragone, l'Orsa Maggiore e la Giraffa. 

 

METEORE

METEORE DI GENNAIO 2018


Le prime notti di gennaio sono tra le più interessanti per osservare stelle cadenti, in quanto è attivo uno dei maggiori sciami dell'anno, quello delle Quadrantidi, dette anche da molti Bootidi, poichè queste meteore sembrano irradiarsi da una zona posta all'incirca a una decina di gradi a nord della costellazione del Boote. 
Nel nostro paese dal crepuscolo serale a mezzanotte il radiante viene a trovarsi molto basso, quasi tangente all'orizzonte, di conseguenza il numero delle meteore osservabili risulta estremamente ridotto, e solamente da mezzanotte all'alba, man mano che il radiante sale sempre più in altezza, diventa conveniente osservarle. 
Quest’anno il maggior numero di Quadrantidi è atteso nelle ore notturne del 3/4 gennaio [*] ma purtroppo il disturbo della Luna (plenilunio il 2 gennaio) sarà quasi sempre presente, cosicchè il loro numero risulterà di parecchio ridotto. Dall'Italia centro settentrionale il radiante è visibile per tutta la notte, ma dal tramonto a mezzanotte risulta troppo basso per ottenere osservazioni soddisfacienti, occorre pertanto osservare da mezzanotte in poi per vedere via via aumentare il numero delle stelle cadenti. Per latitudini inferiori (all'incirca di Napoli) l'osservazione è ancor meno agevole, poichè il radiante risulta tramontare verso le 20h e quindi poco dopo sorgere nuovamente. 

 In genere questa corrente nella sua fase di massima attività produce frequenze al di sopra delle 100 meteore/h per circa 4 ore e si mantiene sopra le 50 per quasi 10 ore. Nelle notti lontane dal massimo queste meteore sono poco luminose e paiono irradiarsi da un'area di cielo molto diffusa, mentre durante la maggiore attività appaiono più brillanti e da un radiante più compatto. 

Oltre alle Quadrantidi in gennaio sono attive anche alcune piogge minori, per lo più con radianti vicini all’eclittica e quindi ormai diffuse, difficili da investigare visualmente a causa dell’esiguo numero degli eventi. Abbastanza produttiva di meteore è soprattutto la regione tra le costellazioni dei Gemelli, Cancro, Cane Minore e Idra. Di questi sciami quest'anno saranno ben osservabili le correnti meteoriche attive in lontananza dai pleniluni del 2 e 31 gennaio, ovvero le lente e brillanti Delta Cancridi (max 16 gennaio), le Alfa Canisi Minoridi (max 16 gennaio) e le Alfa Idridi (max 18/19 gennaio). 

 

COMETE

 

COMETE DI GENNAIO 2018

 

 

Il punto:

 

C/2016 R2 PanSTARRS

 

Questa cometa si sta muovendo attualmente nella costellazione del Toro. Nel mese scorso è stata protagonista di una serie improvvisa di outburst che l’hanno fatta aumentare di circa 1.8 magnitudini, manifestando da subito una coda molto irregolare ed una colorazione azzurro-bluastra, segno che si tratta di emissione di ioni di monossido di carbonio (CO+). L’attività della cometa è così dinamica che cambia visibilmente durante una singola sessione di osservazione. La cometa si stà avvicinando al suo perielio che sarà il 09/05/2018 ed il giorno 23 dello scorso mese di dicembre è transitata alla minima distanza dalla Terra di circa 2.05 UA ed ora si sta allontanando, ma in virtù dell’avvicinamento al Sole la sua attività si rafforza. Nei primi giorni del mese di gennaio, la cometa transiterà a circa 3 gradi da Aldebaran e quindi in prossimità dell’ammasso aperto delle Iadi. A fine mese si troverà a circa 3 gradi dalle Pleiadi.

 

Cometa C/2016 R2 PanSTARRS

 

Cometa C/2016 R2 PanSTARRS

 

C/2017 T1 Heinze

 

Come accennato lo scorso mese, il perielio di questa cometa sarà il 21 febbraio 2018 ma ad inizio mese sarà a sole 0.23 UA dalla Terra regalandoci un picco di luminosità che dalle ultime previsioni arriverà a circa magnitudine 10.

 

Cometa C/2017 T1 Heinze

 


In virtù del suo massimo avvicinamento alla Terra, il suo moto proprio risulta elevato tanto che nel mese di gennaio coprirà un percorso nel cielo di quasi 100 gradi, attraversando ben 5 costellazioni. Nella notte tra il 5 ed il 6 gennaio, si troverà a passare a soli 38’ dalla galassia a spirale IC342, però la presenza della Luna renderà difficile questa osservazione.

 

Cometa C/2017 T1 Heinze

 

Marzo 2018

IL SOLE

 

Si trova nella costellazione dell'Acquario fino al 12 marzo, quando passa nella costellazione dei Pesci.

  • 1 marzo: il sole sorge alle 6.47; tramonta alle 18.02
  • 15 marzo: il sole sorge alle 6.24; tramonta alle 18.18
  • 31 marzo: il sole sorge alle 6.57; tramonta alle 19.36 (ora legale)


La durata del giorno aumenta di 1 ora e 24 minuti dall'inizio del mese. 

(Gli orari indicati sono validi per una località alla latitudine media italiana). 

Fino al 24 marzo gli orari sono espressi in TMEC (Tempo Medio dell'Europa Centrale). 
Da domenica 25 marzo 2018 gli orari sono espressi in Ora Estiva (o "Ora Legale"), pari ad un'ora in più rispetto all'Ora Solare o TMEC (Tempo Medio dell'Europa Centrale), ovvero due ore in più rispetto al Tempo Universale (TU).

EQUINOZIO DI PRIMAVERA: il 20 marzo - alle ore 16 e 15 minuti (TU). 

 

 LA LUNA

 

Luna piena il 02/03/2018

Ultimo quarto il 09/03/2018

Luna nuova il 17/03/2018

Primo quarto il 24/03/2018

Luna piena il 31/03/2018

 

MESI CON 5 FASI LUNARI :

Per una descrizione della periodicità delle fasi lunari nei vari mesi dell'anno, vedi il nostro articolo Mesi con cinque fasi lunari

Come già avvenuto lo scorso mese di gennaio, anche in questo mese di marzo di verificano 5 fasi lunari e la cosiddetta “Luna blu”, la seconda Luna Piena nello stesso mese.

 

 

OSSERVABILITA' DEI PIANETI

Mercurio:  gran parte del mese è favorevole all’osservazione del pianeta per il quale si verifica il periodo di migliore osservabilità serale per l’anno in corso. Il 14 marzo Mercurio tramonta un’ora e 25 minuti dopo il Sole, raggiungendo la massima elongazione (distanza angolare) il giorno 15, a oltre 18° dal Sole. Nella parte finale del mese il pianeta si riavvicina repentinamente al Sole, diventando del tutto inosservabile, fino a trovarsi in congiunzione con il Sole all’inizio di aprile. Da segnalare la doppia congiunzione con Venere, il 5 e il 18 marzo.

Venere  il pianeta più luminoso torna a dominare il cielo serale. Con il passare dei giorni potremo scorgerlo man mano più alto sull’orizzonte occidentale nella luce del crepuscolo serale, poco dopo il tramonto del Sole. Come già segnalato nel paragrafo precedente, l’osservabilità di Venere è molto simile a quella di Mercurio: i due pianeti sono protagonisti di due congiunzioni, il 5 e il 18 marzo. Venere a inizio mese si trova nella costellazione dell’Acquario: dal 3 marzo inizia ad attraversare un ampio tratto della costellazione dei Pesci. Da notare, dal 12 al 14 marzo, una escursione nella costellazione della Balena. Dal 30 marzo lo troviamo nella costellazione dell'Ariete.

Marte:come nei mesi precedenti, Marte è uno dei componenti del terzetto di pianeti visibili nella seconda parte della notte, con Giove e Saturno, a cui si avvicina progressivamente nel corso del mese. Marte è facilmente individuabile a Sud –Est nelle ore che precedono il sorgere del Sole. Il pianeta rosso fino all’11 marzo si trova nella costellazione dell’Ofiuco, in seguito lo possiamo individuare nel Sagittario.

Giove: verso la fine del mese già intorno alla mezzanotte lo possiamo scorgere basso poco dopo il suo sorgere sull’orizzonte orientale. Pertanto è osservabile per tutta la seconda parte della notte, fino al suo culminare a Sud prima del sorgere del Sole. Il pianeta si muove lentamente all’interno della costellazione della Bilancia dove il giorno 9 inverte il moto, che diventa retrogrado.

Saturno:dei tre pianeti visibili al mattino presto è l’ultimo a sorgere. Lo si può quindi osservare solo nelle ultime ore della notte a Sud-Sud-Est, prima del sorgere del Sole. Da notare la distanza angolare da Marte che si riduce sensibilmente nel corso del mese. Saturno si trova ancora nella costellazione del Sagittario.

Urano: il pianeta è ormai basso sull’orizzonte occidentale, dove lo possiamo osservare brevemente prima del suo tramonto. Data la bassa luminosità sarà difficoltoso individuarlo, a causa della luce del crepuscolo serale. La luminosità di Urano è comunque sempre al limite della visibilità occhio nudo e per poterlo individuare è necessario l’uso di un telescopio. Il 29 marzo si trova in congiunzione con Venere. Il pianeta si trova ancora nella costellazione dai Pesci, vicino al limite con l’Ariete.

Nettuno: il pianeta si trova in congiunzione con il Sole il 4 marzo. Nettuno è pertanto inosservabile per tutto il mese. A fine mese sorge ad Est al mattino presto, ma data la sua bassa luminosità, è di fatto praticamente impossibile individuarlo così basso sull’orizzonte e tra le luci dell’alba. Il pianeta si trova ancora nella costellazione dell’Acquario, dove è destinato a rimanere molto a lungo, fino all’anno 2022.

 Plutone

La IAU (International Astronomical Union), ha istituito (giugno 2008) la classe dei Plutoidi. Abbiamo comunque ritenuto opportuno mantenere nella nostra rubrica Plutone, capostipite di questa nuova categoria di membri del sistema solare.

Plutone è osservabile a Sud – Est poco prima dell’alba. Pur rimanendo sempre piuttosto basso sull’orizzonte, le condizioni di osservabilità di Plutone migliorano gradualmente, rendendo possibile la sua individuazione a Sud-Sud-Est poco prima del sorgere del Sole. Plutone si trova ancora nella parte alta della costellazione del Sagittario, costellazione che lo ospiterà nei prossimi anni, fino al 2023. A causa della sua luminosità estremamente bassa è indispensabile utilizzare un telescopio di adeguata potenza per riuscire ad osservarlo.

 

CONGIUNZIONI

Venere – Mercurio : la prima delle due congiunzioni fra Venere e Mercurio si verifica la sera del 5 marzo. Possiamo tentare l’osservazione dei due pianeti molto bassi sull’orizzonte occidentale appena dopo il tramonto del Sole, nella costellazione dei Pesci. 

Luna - Giove : nella notte tra il 6 e il 7 marzo la Luna, che si sta avvicinando alla fase di Ultimo Quarto, si trova nella costellazione della Bilancia, dove si verifica la congiunzione con il pianeta Giove. 

Luna – Marte : prima del sorgere del Sole, al mattino del 10 marzo, la Luna calante e Marte si trovano in congiunzione al limite tra le costellazioni dell’Ofiuco e del Sagittario. 

Luna - Saturno: dopo le congiunzioni con Giove e Marte, la Luna raggiunge Saturno nella costellazione del Sagittario, dove possiamo osservarli prima del sorgere del Sole al mattino presto dell’11 marzo.

Luna - Venere – Mercurio : la sera del 18 marzo si verifica la seconda congiunzione tra Venere e Marte nello stesso mese. In questa occasione, estremamente basso sull’orizzonte occidentale, si può scorgere il sottilissimo falcetto di Luna crescente, appena il giorno dopo la Luna Nuova. Mercurio e Venere si trovano nella costellazione dei Pesci, mentre la Luna è nella Balena . 

 

STELLE DOPPIE

Questo mese l'Apprendista Astrofilo vi suggerisce di osservare Zeta Cancri

 

COSTELLAZIONI

Il cielo è ancora dominato dalle grandi costellazioni invernali: rispetto al mese di febbraio le troveremo però più spostate verso sud-ovest, mentre nelle prime ore della notte nel cielo orientale fanno la loro apparizione le grandi costellazioni zodiacali del Leone e della Vergine. Percorrendo lo zodiaco troviamo anche la piccola e debole costellazione del Cancro a separare i Gemelli dal Leone. Sempre inconfondibile Orione, con le tre stelle allineate della cintura (da sinistra: Alnitak, Alnilam e Mintaka) ed i luminosi astri Betelgeuse (rossa) e Rigel (azzurra).

Nella stessa zona di cielo troviamo le costellazioni del Toro con la stella rossa Aldebaran, la costellazione dell'Auriga con la brillante stella Capella, i Gemelli con le stelle principali Castore e Polluce. A sinistra in basso rispetto ad Orione, nella costellazione del Cane Maggiore, risplende Sirio, la stella più luminosa del cielo. Più alto sull'orizzonte rispetto a Sirio, poco al di sotto dei Gemelli, si può facilmente riconoscere un'altra stella luminosa, Procione, del Cane Minore.

Il cielo meridionale, al di sotto della fascia zodiacale, è invece povero di stelle brillanti: con l'aiuto di una mappa si possono riconoscere le costellazioni dell'Unicorno, dell'Idra e, vicino alla Vergine, il Cratere. L'Orsa Maggiore sarà il nostro riferimento per il cielo settentrionale; tracciando una linea, prolungamento verso sinistra del segmento che unisce le stelle Merak e Dubhe (si veda la mappa del cielo a Nord), troveremo la Stella Polare. A Nord-Ovest troviamo Cassiopea con la sua caratteristica forma a "W"; tra Cassiopea e il Toro troviamo la costellazione del Perseo. A Nord-Est, sotto l'Orsa Maggiore ed a sinistra della Vergine, vedremo invece sorgere la costellazione del Bootes, caratterizzata dalla particolare forma ad aquilone.

 

17 - 18 marzo 2018 : "110... e lode" - Grande Maratona Messier

Il più classico ed atteso appuntamento per gli astrofili amanti del deep sky: una maratona a caccia dei 110 oggetti del catalogo Messier. 

17 - 18 MARZO 2018 

La sfida osservativa, a cui partecipano astrofili di tutto il mondo, invita tutte le associazioni italiane a dedicare le notti di questo week-end alla GRANDE MARATONA DI MESSIER

 

 

METEORE

METEORE DI MARZO 2018


Marzo è un mese poco favorevole per osservare le meteore. Durante la notte sono attivi pochi sciami e quindi in genere si riesce a vedere solamente poco più di una decina di stelle cadenti in un’ora di sorveglianza. Per di più in questo periodo le meteore sono alquanto deboli in luminosità, essendo generate da particelle molto piccole, così, se non si osserva in buone condizioni di trasparenza del cielo e lontano dalle luci cittadine, si rimane sicuramente delusi. 

L’apporto degli sciami minori è molto basso, a volte al limite della riconoscibilità. La maggior parte delle meteore è originata dalle regioni prossime all’eclittica, tra le costellazioni della Vergine e del Leone, da un confuso raggruppamento di radianti (Virginidi), che in momenti differenti mostra dei massimi di attività poco definiti. Si tratta di corpuscoli con orbite molto simili, che probabilmente in passato formavano un’unica corrente meteorica, ora perturbata e separata in numerose componenti. 

Marzo è anche un mese in cui spesso si osservano, specie dalle regioni eclitticali, spettacolari bolidi, dato che non di rado la Terra incontra occasionalmente frammenti di origine asteroidale. 

All’inizio e alla fine del mese la Luna coi pleniluni del 2 e 31 marzo porterà il massimo disturbo, potremo comunque già dopo la prima settimana osservare, specie nella prima parte della notte, le pi Virginidi (max 5/6 marzo) che paiono irradiarsi dalla zona tra le stelle Spica e Regolo. Questa vecchia e ormai diffusa corrente, identificata da molti semplicemente come Virginidi di marzo, è stata studiata soprattutto nel dominio radio, in quanto formata in prevalenza da minute particelle, e più recentemente in quello video. 
Dopo la metà del mese (specie tra il 18/19 e il 20/21 marzo) vedremo aumentare il numero delle meteore dalle zone poco sopra Spica, dai radianti delle eta e theta Virginidi, nonchè dalla zona sotto la coda del Leone (radiante delle beta Leonidi). La loro osservazione quest’anno sarà favorevole dato che la Luna sarà al novilunio il 17 marzo. 

Come detto, tutte queste correnti tuttora poco conosciute abbondano di particelle assai minute e pertanto producono generalmente meteore poco luminose. In questi casi può diventare utile per chi osserva visualmente meteore con una certa sistematicità disegnare accuratamente le singole tracce luminose su mappe stellari [ 2 ], così da permettere la successiva analisi delle convergenze. 

 

COMETE

COMETE DI MARZO 2018


Anche nel mese di marzo non avremmo comete luminose e ci dovremmo accontentare.


C/2016 R2 PanSTARRS

Sebbene con molta dispersione nelle stime di luminosità visuale, la cometa C / 2016 R2 (PANSTARRS) sembrava rimanere intorno alla magnitudine 10.5 durante lo scorso mese di febbraio. La cometa ha un diametro apparente di circa 2’-4’, circa 400.000 chilometri di grandezza assoluta, e con una condensazione che continua. Per quanto riguarda la sua dinamica coda di ioni blu, questa è visibile solo fotograficamente ma continua a mostrare le strutture che cambiano, anche se forse un po’ meno spettacolare.

Nel mese di marzo la cometa dovrebbe mantenere un aspetto molto costante con la stessa luminosità vicino alla magnitudine 10.5 visivamente osservabile con telescopi di media apertura.

Sarà osservabile per tutto il mese di marzo durante le prime ore della notte in direzione ovest-nord-ovest, spostandosi verso nord entrerà nella costellazione di Perseo all'inizio di marzo. Intorno al giorno 20 sarà a circa 3 ° del centro di NGC 1499 (Nebula California).


C/2016 M1 PanSTARRS

Scoperta il 22 giugno 2016 tramite la survey del telescopio Pan-Starrs alle Hawaii (USA) quando la cometa era di magnitudine 19 ed era nella costellazione del Dragone, aveva una chioma di 10" di diametro e una piccola coda di 12" di lunghezza.

La C / 2016 M1 (PANSTARRS) non è nuova, è una cometa di lungo periodo la cui ultima visita è stata circa 80.000 anni fa. In questa sua apparizione la cometa sarà osservabile con il binocolo da metà maggio fino a fine agosto 2018; anche se solo fino alla fine di giugno dalla latitudine 40 ° N e fino alla fine di luglio dal 20 ° N.

Il 25 giugno arriverà a circa 1.3 UA dalla Terra quando attraverserà il piano orbitale della cometa. Il suo perielio sarà il 10 agosto 2018 a una distanza dal Sole di 2,2 UA

La prima osservazione visuale della cometa è avvenuta nell'aprile 2017, stimando una luminosità di magnitudine 16,4 e un diametro della chioma di 0,3'. Poi è stato osservato da agosto a novembre con una luminosità in aumento in quel periodo da magnitudo 15 a 14, mentre la chioma è aumentata di dimensioni da 0,3'a 0,6'.

Per questo mese di marzo la luminosità andrà ad aumentare per arrivare alla magnitudo 11-10, osservabile visivamente con telescopi di modesta apertura.

Sarà osservabile anche se bassa sopra l’orizzonte, verso est nella tarda nottata, nella costellazione dell'Aquila con lo sfondo della Via Lattea e si muoverà lentamente in direzione sud-est sopra le nebulose oscure B 137 e B 138.

Febbraio 2018

IL SOLE

 

Si trova nella costellazione del Capricorno fino al 16 febbraio, quando passa nella costellazione dell'Acquario.

 1 febbraio: il sole sorge alle 7.25; tramonta alle 17.27

 15 febbraio: il sole sorge alle 7.08; tramonta alle 17.45

 28 febbraio: il sole sorge alle 6.49; tramonta alle 18.01

 La durata del giorno aumenta di 1 ora e 10 minuti dall'inizio del mese.

 (Gli orari indicati sono validi per una località alla latitudine media italiana). 

 

 LA LUNA

 

Ultimo quarto il 07/02/2018

Luna nuova il 15/02/2018

Primo quarto il 24/02/2018

Un mese con tre sole fasi lunari, invece delle consuete 4 : “stretto” fra due mesi con 5 fasi lunari, gennaio e marzo, questo mese di febbraio 2018 ne ha solo 3, senza nessuna Luna Piena ! 
Si tratta di una curiosità del calendario piuttosto rara. Solo il mese di febbraio può avere 3 sole fasi lunari : l'ultima volta è accaduto nel 2014 ma per la prossima volta dovremo attendere fino all'anno 2031 !
L’approfondimento che elenca i mesi con 5 fasi lunari mette in evidenza gli ancor più rari mesi con 3 sole fasi lunari.

MESI CON 5 FASI LUNARI :

Per una descrizione della periodicità delle fasi lunari nei vari mesi dell'anno, vedi il nostro articolo Mesi con cinque fasi lunari

 

OSSERVABILITA' DEI PIANETI

Mercurio: gran parte del mese è sfavorevole all’osservazione dell’elusivo pianeta. Mercurio scompare dal cielo del mattino: il 17 febbraio si trova in congiunzione con il Sole ed è quindi impossibile individuarlo. Alla fine del mese si riaffaccia nel cielo della sera, appena dopo il tramonto, ma è ancora molto basso sull’orizzonte, al di sotto di Venere, ed è quindi difficile osservarlo nella luce crepuscolare.

Venere  dopo una lunga assenza, il pianeta più luminoso finalmente torna ad essere osservabile in orario serale. In realtà sarà necessario attendere ancora alcune settimane per poterlo ammirare agevolmente. All’inizio del mese Venere è ancora molto vicino al Sole, ma negli ultimi giorni di febbraio tramonta circa un’ora dopo il Sole e si può iniziare ad osservarlo tra le luci del tramonto sull’orizzonte ad Ovest. L’8 febbraio Venere lascia il Capricorno e nei giorni successivi attraversa quasi per intero l’Acquario, terminando il mese non lontano dal limite con i Pesci.

Marteil cielo del mattino, prima del sorgere del Sole, è caratterizzato in questo periodo da un suggestivo corteo di tre pianeti. Giove, Marte e Saturno sorgono uno dopo l’altro e sono osservabili prima dell’alba da Sud a Sud-Est. Marte era entrato nella costellazione dello Scorpione alla fine di gennaio, ma vi rimane solo per pochi giorni. Già l’8 febbraio entra nell’Ofiuco.

Giove:  cresce sempre più l’intervallo di tempo a disposizione per osservare il pianeta. A fine mese è visibile per quasi tutta la seconda parte della notte e lo si può vedere alla massima altezza sull’orizzonte quando culmina a Sud prima del sorgere del Sole. Giove si trova ancora nella costellazione della Bilancia.

Saturno: il pianeta con gli anelli chiude il corteo di tre pianeti visibili al mattino presto. E’ quello quindi osservabile per il tempo più breve, essendo l’ultimo a sorgere. Lo si può riconoscere facilmente sull’orizzonte sud orientale prima dell’alba. Saturno si trova nella costellazione del Sagittario.

Urano: il pianeta è ancora osservabile nelle ore che seguono il tramonto del Sole, ma l’intervallo di tempo disponibile per individuarlo è destinato a ridursi ulteriormente con il passare del tempo. Lo si può cercare ad Ovest, via via sempre più basso sull’orizzonte. Il pianeta si trova ancora nella costellazione dei Pesci, non lontano dal limite inferiore, vicino al confine con le costellazioni della Balena e dell’Ariete.

Nettunoil pianeta è ormai praticamente inosservabile. La posizione in cielo è vicina a Venere, con cui si trova in una stretta congiunzione il giorno 21 febbraio. La bassa luminosità del pianeta richiede in ogni caso l’uso del telescopio per poterlo osservare, ma la luce del crepuscolo rende sempre più difficile il tentativo di individuarlo. A fine mese a pochi giorni dalla congiunzione con il Sole, l’osservazione di Nettuno è impossibile. Nettuno si trova ancora nella costellazione dell’Acquario, dove è destinato a rimanere per un periodo estremamente lungo, fino all’anno 2022.

 Plutone

La IAU (International Astronomical Union), ha istituito (giugno 2008) la classe dei Plutoidi. Abbiamo comunque ritenuto opportuno mantenere nella nostra rubrica Plutone, capostipite di questa nuova categoria di membri del sistema solare.

Plutone è osservabile a Sud – Est poco prima dell’alba. Pur rimanendo sempre piuttosto basso sull’orizzonte, le condizioni di osservabilità di Plutone migliorano gradualmente, rendendo possibile la sua individuazione a Sud-Sud-Est poco prima del sorgere del Sole. Plutone si trova ancora nella parte alta della costellazione del Sagittario, costellazione che lo ospiterà nei prossimi anni, fino al 2023. A causa della sua luminosità estremamente bassa è indispensabile utilizzare un telescopio di adeguata potenza per riuscire ad osservarlo.

 

CONGIUNZIONI

Luna - Giove : nel corso della seconda parte della notte tra il 7 e l’8 febbraio Giove sorge accompagnato dalla Luna al centro della costellazione della Bilancia. 

Luna - Marte : nelle ore che precedono l’alba del 9 febbraio nel cielo orientale possiamo osservare il sorgere della Luna, di Marte e della stella Antares. Più in alto, nella Bilancia, brilla il pianeta Giove, mentre la Luna e Marte si trovano vicini al limite tra le costellazioni dell’Ofiuco e dello Scorpione. 

Luna – Saturno : l’11 febbraio, prima del sorgere del Sole, a Sud-Est, la falce di Luna calante si trova nella costellazione del Sagittario, seguita dal pianeta Saturno.

Luna - Venere : la sera del 16 febbraio, ad appena 20 ore dalla fase di Luna Nuova, un quasi impercettibile falcetto lunare si trova prossimo al proprio tramonto sull’orizzonte occidentale, accompagnato da Venere, nella costellazione dell’Acquario. La vicinanza al Sole rende molto difficile questa osservazione, con gli astri molto bassi in un cielo illuminato dalla luce del crepuscolo. 

Luna – Aldebaran (occultazione) : la Luna occulta la stella più luminosa della costellazione del Toro, la rossa Aldebaran(mappa del 23/02 , ore 19:00) 

La sera del 23 la Luna al Primo Quarto occulta Aldebaran, la stella più luminosa del Toro. 
Si tratta di una occultazione radente : da alcune località dell’Italia centrale si vedrà la Luna “sfiorare” la stella alle ore 18:23. 
Da http://occultazioni.uai.it/index.php?title=Pagina_principale  : “In una occultazione radente, un osservatore nel posto giusto della Terra vedrà la stella “scintillare” (sparire e ricomparire) molte volte mentre passa lungo le montagne e le valli del bordo Nord o Sud della Luna.” 

Dall’Italia settentrionale si potrà osservare una occultazione della stella relativamente breve (sarà più lunga per le località più settentrionali). La tabella riporta gli orari per Milano. 
Roma si trova appena a Sud della zona di osservabilità dell’occultazione. La Luna e Aldebran saranno quasi a contatto (la mappa si riferisce a Roma alle ore 19:00). 
Al centro–sud invece non si verificherà alcuna occultazione. Si vedrà la Luna transitare nella costellazione del Toro appena al di sopra di Aldebaran. 

Gli orari esatti dell’inizio e della fine dell’occultazione per diverse località sono consultabili a questo link : 
http://www.lunar-occultations.com/iota/bstar/0223zc692.htm 

Orario dell’occultazione di Aldebaran da parte della Luna per Milano
23 Febbraio17h 56m 23sAldebaran scompare
23 Febbraio17h 40m 30sAldebaran ricompare

 

STELLE DOPPIE

Questo mese l'Apprendista Astrofilo vi suggerisce di osservarBeta Monocerotis.

 

COSTELLAZIONI

Il cielo è ancora dominato dalle grandi costellazioni invernali. Protagonista del cielo in direzione meridionale è sempre Orione, con le tre stelle allineate della cintura (da sinistra: Alnitak, Alnilam e Mintaka) ed i luminosi astri Betelgeuse (rossa) e Rigel (azzurra).

Più in alto troviamo ancora le costellazioni del Toro con la rossa Aldebaran, la costellazione dell'Auriga con la brillante stella Capella, i Gemelli con le stelle principali Castore e Polluce. A sinistra in basso rispetto ad Orione, il grande cacciatore, nella costellazione del Cane Maggiore, brilla la notissima Sirio, la stella più luminosa del cielo. Ancora più in alto, verso sinistra, la raffigurazione della caccia è completata dal Cane Minore, dove risplende Procione. Verso Ovest, nelle prime ore della sera, c'è ancora tempo per veder tramontare le costellazioni autunnali di Andromeda, del Triangolo, dei Pesci e dell'Ariete.

Restando tra le costellazioni zodiacali, un po' più impegnativo è invece il riconoscimento della piccola e debole costellazione del Cancro, visibile tra i Gemelli e il Leone, che vedremo sorgere ad Est, seguito dalla Vergine.

Prendendo a riferimento la Stella Polare, possiamo riconoscere alcune note costellazioni del cielo settentrionale.

A Nord-Ovest riconosciamo Cassiopea con la sua caratteristica forma a "W"; tra Cassiopea e il Toro è facile individuare la costellazione del Perseo.

Più spostata a Nord-Est si trova l'inconfondibile Orsa Maggiore, vicino alla quale possiamo riconoscere la piccola costellazione dei Cani da Caccia. 

 

METEORE

METEORE DI FEBBRAIO 2018


Nel periodo invernale la quantità di meteore osservate diminuisce drasticamente, sia perchè le condizioni esterne sono in genere sfavorevoli o poco invoglianti per chi osserva visualmente, sia perché il numero delle stelle cadenti è in realtà basso e soprattutto mediamente con debole luminosità. 
In febbraio non ci sono grossi sciami, l’attività è dovuta soltanto ad alcune correnti minori e alle meteore sporadiche. Chi osserva, se posizionato in un luogo buio e con buona trasparenza, di prima sera potrà contare 2-3 stelle cadenti al massimo e poco più di una decina nelle ultime ore della notte. 

La presenza della Luna all'inizio del mese (plenilunio il 31 gennaio) non permetterà l'osservazione delle xi Bootidi (max 5/6 febbraio), già attive in gennaio, che sembrano irradiarsi da un radiante a est di Regolo. Favorevole invece sarà l'apparizione delle alfa Aurigae (radiante a est di Arturo) che quest'anno dovrebbero mostrare il maggior numero nella serata del 6/7 febbraio, quando il radiante sarà alla massima altezza sull'orizzonte. 

Nell’arco del mese la zona eclitticale, soprattutto nei pressi della costellazione del Leone, è quella che dà il maggiore apporto in termini di meteore. Si tratta delle prime avvisaglie del sistema complesso delle Virginidi, un gruppo di radianti che da febbraio ad aprile si attivano in momenti differenti. 
In febbraio le Virginidi si evidenziano primariamente con le psi Leonidi da un radiante a est di Regolo, con le delta Leonidi da un radiante in prossimità del centro della costellazione e con le sigma Leonidi (max 25 febbraio) che paiono irradiarsi dalla coda del Leone. Si tratta di stelle cadenti molto belle, poco veloci e non molto luminose, salvo qualche rara eccezione dovuta a quei meteoroidi di origine asteroidale che si trovano frammisti alla corrente stessa. 
Quest'anno ci sarà la possibilità di osservare molto favorevolmente soprattutto il comportamento delle psi Leonidi (max 11/12 febbraio), in quanto il maggior numero di queste meteore è atteso nelle ore notturne e non ci sarà alcun disturbo della Luna. Per le delta Leonidi (max 23/24 febbraio) ci sarà invece una finestra osservativa utile nelle ore seguenti la mezzanotte, quando la Luna volgerà al tramonto. 

Una curiosità da ricordare è che febbraio è tra i mesi dell’anno che hanno un tasso medio giornaliero di cadute meteoritiche tra i più alti. 

In questi ultimi anni l’attenzione di molti osservatori si è concentrata anche sulle regioni di cielo tra le costellazioni del Boote, Corona Boreale, Serpente ed Ercole, in quanto più volte da qui è stata segnalata una certa confusa attività meteorica. Probabilmente anche in questo caso si tratta di radianti minori, già conosciuti forse in passato, la cui attività è stata messa in evidenza proprio grazie all’attenzione prestata ora dagli osservatori visuali e video. 

[**] http://meteore.uai.it/b2011/b2011_02.htm

 

COMETE

COMETE DI FEBBRAIO 2018

Il punto:

Anche nel mese di febbraio non avremmo comete luminose e ci dovremmo accontentare di comete più tecniche che spettacolari, ma pur sempre astri che è importante seguire nella loro evoluzione attraverso il sistema solare.


C/2016 R2 PanSTARRS

Questa cometa ha avuto nello scorso mese un intensa attività, anche per il fatto che è passata alla minima distanza dalla Terra a circa 300 milioni di km ma forse per un improvviso outburst, ha manifestato una inattesa coda di gas blu. Si tratta della coda gassosa, di colore blu per le bande di emissione del monossido di carbonio ionizzato (CO+) che sono generate principalmente nella regione blu dello spettro. Sembra che la cometa sia particolamente ricca di monossido di carbonio. Per essere così attiva, la cometa potrebbe riservare sorprese nei prossimi mesi in quanto il 9 maggio arriverà al perielio, anche se questo sarà solo di 2.6 UA.

La cometa si muoverà per tutto febbraio nella costellazione del Toro e nei primi giorni del mese si troverà a circa 3 gradi ad est delle Pleiadi (M45). Sarà visibile nella prima metà della notte, ben alta nel cielo.

 

Curva di luce della Cometa C/2016 R2 PanSTARRS
Grafico del percorso della Cometa C/2016 R2 PanSTARRS
Grafico del percorso della Cometa C/2016 R2 PanSTARRS

 

 

185/P Petriew

La cometa Petriew, formalmente 185P/Petriew, è una cometa periodica appartenente alla famiglia delle comete gioviane. È stata scoperta visualmente il 18 agosto 2001 dall'astrofilo Vance Avery Petriew; la sua riscoperta l'11 gennaio 2007 ha permesso di numerarla definitivamente. L'orbita di questa cometa è particolare in quanto presenta MOID molto piccole con due pianeti, la Terra e Giove. Queste piccole MOID hanno come conseguenza la creazione di uno sciame meteorico sulla Terra e passaggi ravvicinati con Giove.

La cometa è già passata al perielio il 27 gennaio e si sta lentamente avvicinando alla Terra ed il 17 febbraio la porterà a circa 1.327 UA (198 milioni di km) dal nostro pianeta. Purtroppo per l’effetto del suo passaggio al perielio, la sua luminosità sta già aumentando ma vale la pena seguirla anche se per tutto il mese di febbraio si dovrebbe attestare intorno alla magnitudine 12.5-13 Ad inizio mese si troverà nella costellazione dei Pesci e per tutto il mese si muoverà a cavallo tra questa costellazione e quella della Balena; attenzione che la cometa ad inizio mese tramonterà alle ore 21:00 (ora locale) per ritardare verso fine mese e tramontare alle ore 22:07, quindi è un oggetto osservabile nella prima serata.

 

Curva di luce della Cometa 185/P Petriew
Grafico del percorso della Cometa 185/P Petriew
Grafico del percorso della Cometa 185/P Petriew

 

Aprile 2017

IL SOLE

Si trova nella costellazione dei Pesci fino al 19 aprile, quando passa nella costellazione dell'Ariete.

  • 1 aprile: il sole sorge alle 6.54; tramonta alle 19.38
  • 15 aprile: il sole sorge alle 6.31; tramonta alle 19.54
  • 30 aprile: il sole sorge alle 6.09; tramonta alle 20.10


La durata del giorno aumenta di 1 ora e 17 minuti dall'inizio del mese. 
(Gli orari indicati sono validi per una località alla latitudine media italiana). 
Gli orari sono espressi in Ora Legale Estiva, pari ad un'ora in più rispetto all'Ora Solare o TMEC (Tempo Medio dell'Europa Centrale) 

 

LA LUNA

Primo quarto il 03/04/2017

Luna piena il 11/04/2017

Ultimo quarto il 19/04/2017

Luna nuova il 26/04/2017

 

Nell'anno 2017 la data della Pasqua è il 16 aprile.

La data della Pasqua è fissata alla la prima domenica dopo il plenilunio successivo all'equinozio di primavera che si è verificato l'11 aprile.

Per notizie e curiosità sulla data della Pasqua, rimandiamo a questo approfondimento : "La Pasqua, festa tra astronomia, storia e religione"

 

OSSERVABILITA' DEI PIANETI

 

Mercurio: nel corso della prima settimana del mese è ancora possibile approfittare delle buone condizioni di osservabilità del pianeta in orario serale, sull’orizzonte ad Ovest. La situazione migliore si verifica proprio il primo giorno del mese. Il 1° aprile Mercurio si trova alla massima elongazione dal Sole (19°) e tramonta 1 ora e 41 minuti dopo il Sole. In seguito il pianeta si avvicina velocemente al Sole, fino a diventare inosservabile. La congiunzione con il Sole si verifica il 20 aprile. A fine mese Mercurio ricompare al mattino presto tra le luci dell’alba, molto basso ad Est.

Venere: dopo la rapida scomparsa dei cieli della sera, il pianeta più luminoso ricompare ad Est prima del sorgere del Sole. All’inizio di aprile Venere sorge un’ora prima del Sole; nella seconda metà del mese questo intervallo supera l’ora e mezza. Venere rimane per tutto il mese nella costellazione dei Pesci

Marte: come ormai da vari mesi, Marte è visibile solo alla sera, poco dopo il tramonto del Sole. Il tempo a disposizione per osservarlo si riduce lentamente, ma lo si può ancora individuare facilmente al calare dell’oscurità, basso sull’orizzonte occidentale. Il giorno 12 aprile lascia la costellazione dell’Ariete e inizia ad attraversare il Toro: in particolare negli ultimi giorni del mese lo vedremo muoversi tra Aldebaran e le Pleiadi.

Giove: dopo che Venere ha lasciato il cielo serale, Giove rimane il protagonista incontrastato della volta celeste per tutta la notte. Il 7 aprile si verifica infatti l’opposizione al Sole. Giove quindi sorge all’inizio della notte, culmina a Sud nelle ore centrali della notte e tramonta all’apparire del chiarore dell’alba. L’opposizione corrisponde anche al periodo di massima luminosità di Giove ed alla sua minima distanza dalla Terra per l’anno in corso. Giove si sposta lentamente con moto retrogrado nella parte centrale della costellazione della Vergine.

Saturno: prosegue la tendenza che si osserva già da molte settimane. Un progressivo anticipo dell’orario in cui sorge il pianeta, che diventa così osservabile per tutta la seconda parte della notte. A fine mese lo si può scorgere sull’orizzonte orientale già poco dopo la mezzanotte, da cui poi si eleva fino a diventare facilmente riconoscibile a Sud-Est. Saturno si trova nella costellazione del Sagittario, dove il 6 aprile inverte il moto. Inizia così a spostarsi con moto retrogrado riavvicinandosi al limite con l’Ofiuco.

Urano: il pianeta è inosservabile. Il 9 aprile si trova in congiunzione con il Sole. A fine mese ricompare al mattino, ma ancora estremamente basso sull’orizzonte orientale, dove il 22 aprile si trova in congiunzione con Venere: entrambi i pianeti sono praticamente impossibili da individuare, confusi tra le luci dell’alba Urano si trova ancora nella costellazione dei Pesci.

Nettuno: il pianeta compare al mattino presto sull’orizzonte orientale, poco prima del sorgere del Sole. L’osservazione di Nettuno è ancora difficoltosa, sia a causa della modesta altezza sull’orizzonte, sia per la bassa luminosità, che richiede comunque l’uso del telescopio. Nettuno si trova ancora nella costellazione dell’Acquario, dove è destinato a rimanere per un periodo estremamente lungo, fino all’anno 2022.

Plutone

La IAU (International Astronomical Union), ha istituito (giugno 2008) la classe dei Plutoidi. Abbiamo comunque ritenuto opportuno mantenere nella nostra rubrica Plutone, capostipite di questa nuova categoria di membri del sistema solare.

Plutone è osservabile a Sud – Est poco prima dell’alba. Pur rimanendo sempre piuttosto basso sull’orizzonte, le condizioni di osservabilità di Plutone migliorano gradualmente, rendendo possibile la sua individuazione a Sud-Sud-Est poco prima del sorgere del Sole. Plutone si trova ancora nella parte alta della costellazione del Sagittario, costellazione che lo ospiterà nei prossimi anni, fino al 2023. A causa della sua luminosità estremamente bassa è indispensabile utilizzare un telescopio di adeguata potenza per riuscire ad osservarlo.

 

CONGIUNZIONI

Luna - Giove: il luminoso disco della Luna quasi piena accompagnerà Giove e la stella Spica per tutta la notte tra il 10 e l’11 aprile. I tre astri si trovano nella costellazione della Vergine. 

Luna - Saturno: la congiunzione di Pasqua. Nelle prime ore del 16 aprile, nelle ore che precedono l’alba, possiamo osservare la Luna nella costellazione dell’Ofiuco che si avvicina a Saturno, nella costellazione del Sagittario (la congiunzione vera e propria avviene nelle ore successive, con i due astri sotto l’orizzonte). 

Marte - Pleiadi: Marte dal giorno 12 aprile ha iniziato ad attraversare la costellazione del Toro con un percorso che lo vede passare tra la stella Aldebran e l’ammasso stellare delle Pleiadi. La sera del 21 aprile Marte è in congiunzione proprio con le Pleiadi. 

Luna - Venere: il pianeta più luminoso torna visibile al mattino prima del sorgere del Sole. Tra le luci dell’alba del 23 aprile potremo vederlo sorgere accompagnato dalla sottile falce di Luna calante.

Luna - Pleiadi: il 27 aprile, sull’orizzonte occidentale, al crepuscolo serale, si può tentare l’osservazione del sottilissimo falcetto di Luna, ad appena un giorno dalla Luna Nuova. Poco più in alto si riconoscono Aldebaran, Marte e le Pleiadi. 

Luna - Marte: il giorno successivo, la sera del 28 aprile, si verifica una occultazione della stella Aldebaran da parte della Luna. Praticamente alla stessa altezza sull’orizzonte si trovano anche il pianeta Marte e l’ammasso stellare delle Pleiadi. Se l’orizzonte sarà libero da ostacoli, si potrà assistere al termine dell’occultazione. La sottile falce di Luna e Aldebaran saranno ormai molto bassi sull’orizzonte occidentale, dove tramontano quasi contemporaneamente a Marte e alle Pleiadi. 

Il fenomeno si verifca nelle prime ore della sera: inizia con il cielo ancora chiaro, nella luce del crepuscolo, alle 20:27 (orario valido per Roma) e termina poco meno di un'ora più tardi, inotrno alle 21:23.

 

STELLE DOPPIE

 Questo mese l'Apprendista Astrofilo vi suggerisce di osservare Algieba (Gamma Leonis).

 

COSTELLAZIONI

 

Osservando il cielo di aprile possiamo assistere alla transizione dal cielo invernale a quello estivo. Nelle prime ore dopo il tramonto possiamo ancora ammirare le costellazioni che hanno dominato il cielo nei mesi precedenti: Orione, il Toro, i Gemelli, l'Auriga.Nel contempo, nel cielo orientale, si cominciano a scorgere gli astri che saranno protagonisti della stagione estiva. Al tramontare a Sud-Ovest di Sirio - nella costellazione del Cane Maggiore - che per tutto l'inverno è stata la stella più brillante della volta celeste, corrisponde il sorgere a Nord-Est di Vega - nella costellazione della Lira - la stella più luminosa del cielo estivo, insieme ad Arturo del Bootes. La Lira è una piccola costellazione composta principalmente da Vega e da 4 stelle vicine ad essa, disposte a parallelogramma. A Nord-Est, sotto l'Orsa Maggiore, vedremo la costellazione del Bootes, caratterizzata dalla particolare forma ad aquilone con al vertice, molto luminosa, la già citata stella Arturo. A sinistra del Bootes si può riconoscere una piccola costellazione a forma di semicerchio, la Corona Boreale. Tra la Corona Boreale e la Lira si trova la debole ma estesa costellazione di Ercole. Per individuarla possiamo prendere a riferimento il quadrilatero di stelle che ne rappresenta il corpo, mentre le altre stelle che si dipartono sopra e sotto di esso raffigurano gli arti del famoso eroe mitologico. Ercole è una costellazione molto nota agli astrofili, in quanto in essa si trova M13, un ricchissimo ammasso stellare (contiene oltre 300.000 stelle!) facilmente individuabile con piccoli strumenti, alla portata quindi anche dei neofiti. Tornando alle costellazioni zodiacali, mentre nella prima parte della notte tramontano Toro e Gemelli, nel cielo meridionale vedremo in successione la debole costellazione del Cancro, il Leone - molto estesa, dal profilo inconfondibile, nella quale è facile individuare la luminosa stella Regolo - e infine la Vergine, anch'essa molto estesa, ma priva di stelle brillanti, fatta eccezione per Spica. Chi avrà la pazienza di attendere la notte inoltrata potrà scorgere a Sud-Est anche la Bilancia e, successivamente, lo Scorpione. Le costellazioni circumpolari, quelle cioè che si trovano nei pressi del Polo Nord Celeste, caratterizzano costantemente il cielo settentrionale. L'Orsa Maggiore si trova in un periodo di ottima visibilità, trovandosi alla massima altezza sull'orizzonte ("culminazione"). Ricordiamo il riferimento per trovare la Stella Polare: tracciando una linea, prolungamento del segmento che unisce due stelle dell'Orsa Maggiore, Merak e Dubhe (vedi mappa del cielo a Nord), troveremo la stella che indica approssimativamente il Nord. Sull'orizzonte settentrionale possiamo ancora individuare Cassiopea, con la sua inconfondibile forma a "W", e la costellazione di Cefeo.

   

METEORE

METEORE DI APRILE 2017

In aprile sono attivi solamente sciami minori poco consistenti e per niente sorvegliati visualmente a causa della bassa luminosità delle meteore. Chi osserva inoltre è poco invogliato dalle condizioni meteorologiche spesso mutevoli e avverse. Per di più le frequenze orarie nella prima parte della notte non superano le 3-5 meteore e soltanto verso mattina si arrivano a contare 10-15 meteore. 

Le regioni tra le costellazioni del Leone e della Vergine continuano, come già in marzo, a produrre stelle cadenti lagate al sistema complesso delle Virginidi, un’associazione di radianti che si attiva in momenti differenti tra febbraio e aprile. Si tratta di numerosi filamenti di pulviscolo cometario fortemente perturbati, mescolati a sporadici pezzi di origine asteroidale. Distinguere visualmente l’appartenenza alle varie aree radianti è molto difficoltoso poichè queste risultano abbastanza vicine tra loro. In questi casi soltanto l'osservazione visuale con disegni accurati su mappe stellari delle scie meteoriche o ancor meglio riprese video fotografiche possono produrre dei risultati attendibili. 

Durante la prima decade del mese ci sarà la possibilità di osservare favorevolmente nella seconda parte della notte le correnti minori delle tau Draconidi (max 1/2 aprile) e delle kappa Serpentidi (max 4 aprile). 
Dopo il 13 aprile, passata la parentesi del plenilunio, ci sarà la possibilità di osservare per poche ore le gamma Virginidi (max 13 aprile) e per l'intera notte le sigma Virginidi (max 17/18 aprile). 

Nella seconda parte del mese, il massimo delle Liridi (max 21/22 aprile) quest’anno sarà favorevole all’osservazione, dato che il disturbo lunare sarà del tutto assente. Il maggior numero delle Liridi è atteso nelle prime ore diurne del 22 aprile, ma comunque sarà opportuno monitorare magari fotograficamente anche l'attività delle notti precedenti, in genere più ricche di meteore luminose. Si tratta di uno sciame osservato ormai da parecchi secoli, legato ai detriti della cometa a lungo periodo 1861 Thather. Normalmente le apparizioni sono abbastanza limitate e deludenti con non più di 10-30 meteore/h, ma in determinati momenti, relazionati al ciclo orbitale di Giove, le Liridi possono mostrare brevi e intensi outburst (3-5 meteore/minuto). 

Da non dimenticare a fine mese le alfa Bootidi (max 26/27 aprile) che quest'anno si presentano in completa assenza della Luna. Anche se hanno tassi orari abbastanza contenuti, talvolta nulli, sono capaci di offrire grossi outburst, come quello telescopico del 1984 con 102 Bootidi in 10 minuti. 

In questo periodo le costellazioni eclitticali, da cui saltuariamente si originano meteore particolarmente brillanti associate a residui asteroidali, risultano alle nostre latitudini alle maggiori altezze sull’orizzonte. In teoria per questo motivo potrebbero esserci più bolidi. Fatto sta che non di rado in questo mese sono state osservate grosse meteore, che in certi casi hanno generato addirittura delle cadute di meteoriti (Pribram 1959, Glanerburg 1990, Neusehwanstein 2002). 

 

COMETE

COMETE DI APRILE 2017

 

 


C/2015 ER61 PanSTARRS

 

Anche questa cometa tra circa un mese arriverà al perielio, esattamente il 9 maggio 2017, quindi sta incrementando la sua luminosità che attualmente è di magnitudine 8.5-9 ed a fine mese dovrebbe raggiungere il massimo di luminosità attestandosi alla magnitudine 8, anche perché sarà prossima al suo perielio. Anche se le condizioni di osservabilità saranno ancora molto difficili, in quanto ad inizio mese avrà una declinazione di -16° che diminuirà verso la fine del mese, vale la però la pena di osservarla. Si muoverà a cavallo delle costellazioni del Capricorno e dell’Acquario; il giorno 7 aprile si troverà a circa 2° a sud dell’ammasso globulare M72.

 

Curva di luce della cometa C2015 ER61 PANSTARRS
Cometa C2015 ER61 PanSTARRS

C/2015 V2 Johnson

Questa cometa attualmente è di magnitudine 9.5, presenta una ben visibile coda ed il suo perielio sarà il 12 giugno prossimo, quindi continuerà ad aumentare di luminosità per tutto il mese e si trova in una condizione favorevole per le osservazioni in quanto la sua declinazione è di circa 45°, quindi circumpolare, anche se le condizioni migliori per osservarla sono a partire dalla tarda serata; si muoverà ancora per tutto il mese nella costellazione di Ercole e la sua luminosità continuerà ad aumentare, sia per l’avvicinarsi al Sole, sia perché a fine mese si troverà a circa 1 UA dalla Terra. Il suo moto proprio rimarrà inferiore ad 1 arcsec/min fino a fine mese, ciò consente di effettuare riprese fotografiche con tempi di esposizione discreti.

Curva di luce della cometa C2015 V2 Johnson
Cometa C2015 V2 Johnson

 

41P/Tuttle-Giacobini-Kresak

Oramai prossima al suo perielio che sarà il 12 aprile, il giorno 2 aprile passerà alla minima distanza dalla Terra a poco più di 21 milioni di km. Attualmente la sua magnitudine è di circa 7 e dalle ultime osservazioni dovrebbe arrivare a lambire la magnitudine 6; in questo inizio mese la cometa è in una posizione relativa rispetto alla Terra che viene vista praticamente di fronte e quindi non è percepibile nessuna coda. Si muoverà per quasi tutto il mese nella costellazione del Drago e dal 21 del mese entrerà nella costellazione di Ercole. A fine mese si troverà ad ovest della stella Vega della Lira ad una distanza di circa 5°. Considerando la vicinanza alla Terra, il suo moto proprio sarà molto elevato circa 4 arcsec/min, per poi decrescere durante ed arrivare a 2.5 arcsec/min a fine mese.

Dati osservativi di 41P Tuttle-Giacobini-Kresak
Curva di luce della cometa 41P Tuttle-Giacobini-Kresak
Cometa 41P Tuttle-Giacobini-Kresak


C/2014 E4 Lovejoy

Terry Lovejoy ha scoperto la sua sesta cometa denominata C/2017 E4 Lovejoy il cui perielio sarà il prossimo 23 aprile 2017, con un MOID di poco meno di 5 milioni di km (Earth MOID= Earth Minimum Orbit Intersection Distance), una inclinazione dell’orbita di 88° ed un perielio di 73 milioni di km. Attualmente la cometa è di magnitudine 8 e secondo le previsioni potrà arrivare e superare la magnitudine 4; negli ultimi giorni l’attività è aumentata tale da presentare una lunga e tenue coda di gas. Le condizioni di visibilità, anche se miglioreranno leggermente durante il mese, sono critiche in quanto bisognerà cercare la cometa poco prima del crepuscolo mattutino al altezze sull’orizzonte veramente critiche; a fine mese però sorgerà circa un’ora prima del Sole.

Curva di luce della cometa C2014 E4 Lovejoy
Cometa C2014 E4 Lovejoy


Le mappe fornite sono indicative e per l'intero mese. Poiché le comete si spostano (anche notevolmente) da una sera all'altra, si consiglia, a chiunque si appresti all'osservazione degli astri chiomati, di munirsi di mappe dettagliate con stelle di riferimento per giorno ed ora di osservazione scaricabili dai comuni programmi di simulazione del cielo o contattare la sezione comete UAI.


Effemeridi aggiornate delle comete presentate sono disponibili sul sito del Minor Planet Center:

http://www.cfa.harvard.edu/iau/Ephemerides/Comets/index.html

Ulteriori informazioni disponibili sul sito della Sezione Comete UAI: http://comete.uai.it mail Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo.

Diventa anche tu Apprendista Astrofilo con l’aiuto del Cielo del Mese! Diventa anche tu Apprendista Astrofilo con l’aiuto del Cielo del Mese! Diventa anche tu Apprendista Astrofilo con l’aiuto del Cielo del Mese! Diventa anche tu Apprendista Astrofilo con l’aiuto del Cielo del Mese!

 

 Le mappe delle comete si trovano a questo indirizzo http://divulgazione.uai.it/index.php/Cielo_di_Aprile_2017

Su questo sito utilizziamo cookie tecnici e, previo il tuo consenso, cookie di profilazione, nostri e di terze parti