Potentissime esplosioni sul Sole: brillamento classe X genera tsunami solare mentre la CME “cannibale” ha già raggiunto la Terra
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La radiazione del brillamento ha ionizzato la parte superiore dell'atmosfera terrestre, provocando un blackout radio sulle Americhe
Come previsto, un’espulsione di massa coronale (CME) ha colpito il campo magnetico terrestre oggi, 31 marzo, alle 04:10 ora italiana: è la CME “cannibale” prevista anche dai modelli della National Oceanic and Atmospheric Administration (NOAA), che potrebbe innescare una forte tempesta geomagnetica classe G3. Durante tali tempeste, le aurore potranno discendere negli USA fino all’Illinois e all’Oregon (latitudine geomagnetica 50°).
Nuovo potente brillamento
La macchia solare AR2975 ha generato una nuova esplosione il 30 marzo, producendo un potente brillamento: un flare classe X1.3.
La radiazione del brillamento ha ionizzato la parte superiore dell’atmosfera terrestre, provocando un blackout radio sulle Americhe. Ecco la mappa.
Aviatori, marinai e radioamatori potrebbero aver notato effetti di propagazione insoliti a frequenze inferiori a 30 MHz.
Una CME sta quasi certamente emergendo dal sito dell’esplosione. I coronografi SOHO non hanno ancora rilevato la nube di particelle, ma ci sono forti prove circostanziali. Ad esempio, la US Air Force ha rilevato un’esplosione radio solare di tipo II, un tipo di segnale radio naturale generato dalle onde d’urto della CME. Inoltre, il Solar Dynamics Observatory della NASA ha ripreso uno tsunami solare apparentemente generato da una CME mentre lascia l’atmosfera della nostra stella.
Che cos’è una CME “cannibale
Le CME cannibali sono veloci espulsioni di massa coronale che spazzano via le CME più lente di fronte a loro (click qui per l’approfondimento della NASA in merito). Il miscuglio così creato contiene campi magnetici aggrovigliati e plasmi compressi che possono innescare forti tempeste geomagnetiche.
Cos’è un brillamento solare (o flare)
I brillamenti solari sono le più violente esplosioni del Sistema solare, e si possono osservare anche su molte altre stelle: sono improvvisi aumenti di luminosità ben visibili nella bande dei raggi X, ma ci può essere emissione un po’ in tutte le bande, dal radio ai gamma. Nella banda X emette radiazione la corona solare, la parte più esterna dell’atmosfera del Sole, caratterizzata da tenue plasma a milioni di gradi. Durante i brillamenti, il plasma raggiunge temperature ben al di sopra dei 10 milioni di gradi e una luminosità che può superare quella dell’intera corona.
In ordine crescente di potenza, le classi sono A, B, C, M e X. Ogni classe è dieci volte più potente di quella precedente.
I flare hanno un andamento caratteristico della luminosità: un aumento repentino, seguito da una diminuzione molto più graduale. Non durano molto, da qualche minuto a qualche ora al massimo, e sono localizzati in piccole regioni sulla superficie del Sole.
Essendo canali magnetici chiusi che trattengono il plasma solare, queste regioni sono per lo più a forma di arco. A volte la forza del brillamento è tale da generare eruzioni solari, con nubi di plasma che vengono proiettate nello Spazio. I brillamenti sono più frequenti in periodi di alta attività solare, in presenza di intensi campi magnetici delle macchie. La causa dei flare viene fatta risalire a instabilità magnetiche, che accelerano particelle e liberano energia rapidamente, provocando l’aumento repentino della luminosità, seguito da un raffreddamento più graduale.
Cos’è un’espulsione di massa coronale
Un’espulsione di massa coronale (CME, acronimo dell’inglese coronal mass ejection) è un’espulsione di materiale dalla corona solare. Il materiale espulso, sotto forma di plasma, è costituito principalmente da elettroni e protoni: quando questa nube raggiunge la Terra può disturbare la sua magnetosfera.
Cos’è una tempesta geomagnetica
Quando sul Sole si verificano fenomeni di attività improvvisa e violenta, come i brillamenti, vengono emesse grandi quantità di particelle ad alta energia che viaggiano velocemente nello Spazio, a volte scagliate in direzione della Terra: questa corrente di particelle viene frenata e deviata dal campo magnetico terrestre, che a sua volta ne viene disturbato e distorto.
Quando avviene questo “impatto” la magnetosfera terrestre (la regione attorno alla Terra pervasa dall’azione del suo campo magnetico) subisce un forte contraccolpo che può causare blackout temporanei nelle reti elettriche o nei sistemi satellitari di comunicazioni. Alle tempeste geomagnetiche è anche associato il ben noto fenomeno delle aurore polari.
Il massimo del Ciclo Solare 25
Il Sole si sta avvicinando a un periodo noto come massimo solare, la parte più attiva del suo ciclo di 11 anni. Durante il massimo, il campo magnetico del Sole, che genera le espulsioni di massa coronale e altre condizioni meteorologiche solari, è al suo massimo, provocando tempeste sempre più forti.
Si prevede che l’attività solare aumenterà gradualmente fino a luglio 2025, a quel punto rallenterà e si avvicinerà a un nuovo minimo solare, secondo la NASA.